Il brevetto è di proprietà della Craft, una piccola azienda di Greve in Chianti, in Toscana. Così la Corte d’Appello di Roma ha stabilito che Autostrade per l’Italia dovrà rimuovere e distruggere tutti i “tutor” presenti sulla rete autostradale. La società, che dovrà pagare una sanzione di 500 euro per ogni giorno di ritardo, ha dichiarato che “il tutor non verrà rimosso dalla rete di Autostrade per l’Italia, ma presto sostituito”.
Durante il processo, iniziato nel 2006, i giudici hanno accertato il reato di violazione di brevetto, ai danni della piccola azienda fondata da un ex tecnico della Galileo, Romolo Donnini. Autostrade per l’Italia, stabilisce la sentenza della corte d’Appello, dovrà quindi astenersi dal fabbricare, commercializzare e utilizzare il sistema in futuro. La società, oltre alle spese legali, dovrà anche pagare una multa, pari a 500 euro, per ogni giorno di ritardo nella rimozione e distruzione dei tutor, in grado di calcolare i tempi di percorrenza delle autostrade e rilevare la velocità. Nessun risarcimento è stato invece accordato alla Craft, che però potrà chiedere a Autostrade per l’Italia di acquistare il brevetto.
La società ha commentato così la sentenza: “Il Tutor non verrà rimosso dalla rete di Autostrade per l`Italia, ma sara’ immediatamente sostituito con un nuovo sistema diverso da quello attuale”. La decisione, sottolinea la società, “sarà impugnata presso la Corte di Cassazione da Autostrade per l’Italia, le cui ragioni sono state riconosciute fondate da 4 precedenti sentenze di merito in tutti i gradi di giudizio”. Tuttavia, per evitare che vengano annullati i benefici del Tutor. che ha ridotto del 70% il numero di morti sulla rete autostradale, Autostrade per l’Italia si farà carico della sanzione pecuniaria prevista per mantenere attivo il sistema attuale fino alla sostituzione integrale degli apparati con altro sistema di rilevazione della velocità media, che avverrà entro tre settimane.
La decisione della Corte d’Appello di Roma, rileva infine la società, “riconosce che non c’è stato alcun arricchimento da parte di Autostrade per l’Italia, non avendo la concessionaria ottenuto alcun vantaggio economico dall’utilizzo del sistema che ha come unico obiettivo quello di tutelare la sicurezza dei clienti, né alcun danno per Craft. Pertanto, la sentenza di oggi non prevede alcun indennizzo a beneficio di Craft per l’utilizzo del sistema”.