No a nuove elezioni a giugno, per Mattarella meglio un “governo di tregua”

di Redazione

Dopo oltre cinquanta giorni di nulla di fatto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è ancora alla ricerca di una soluzione per dare un governo al Paese. Dal Colle trapela un giudizio negativo sul tornare al voto, come chiesto dal leader M5s Di Maio, e si lavorerà nei prossimi giorni a favore della formazione di un “governo di tregua”. Un esecutivo per arrivare alla fine dell’anno e permettere l’approvazione della Finanziaria.

Il Capo dello Stato spingerebbe, vista l’impossibilità di trovare altre soluzioni condivise, per un “governo elettorale” per riandare a elezioni tra fine settembre e gli inizi di ottobre. Il presidente Mattarella sa benissimo che senza un accordo di tutti sarà impossibile chiedere a Paolo Gentiloni di restare a palazzo Chigi. Serve quindi un nuovo esecutivo, in ogni caso. Anche per questo il capo dello Stato dovrà sondare le forze politiche e, in mancanza di un accordo, dovrà spendersi in prima persona.

Il Colle opterebbe per un governo di tregua per arrivare al 2019 e tentare una riforma del Rosatellum. Un governo che potrebbe quindi trasformarsi strada facendo in “elettorale”, inviandolo in ogni caso alle Camere dove le forze politiche sarebbero costrette pubblicamente a dare o non dare la fiducia.

 

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