Napoli ha un nuovo luogo del cuore: la “casa” della Fondazione Eduardo De Filippo che ha aperto la sua nuova sede operativa al primo piano di via Vittoria Colonna 4, con la mostra “Roberto Capucci spettacolo onirico”. Le stanze sono le stesse che ospitarono le prove di “Napoli Milionaria” nella città distrutta dalla guerra, in quel monumentale Palazzo Scarpetta dove abitarono, negli anni e fino ad oggi, dal capostipite Eduardo ai suoi eredi, i De Filippo ma anche altre grandi famiglie della scena come i Carloni e i Viviani, uniti da complicate parentele.
“Per tanti anni non abbiamo avuto sede ed ora siamo all’interno di un palazzo che racconta la storia della famiglia, è l’atto finale di un lungo percorso. – dice Carolina Rosi, vedova di Luca De Filippo e presidente della Fondazione – Non potevamo immaginare miglior avvio, rendendo omaggio a Capucci e contemporaneamente a Luca che proprio in questo luogo aveva indicato lo spazio naturale per accogliere il lavoro della Fondazione”.
All’inaugurazione hanno partecipato anche due figli di Luca, Tommaso e Matteo. Tutto nello storico palazzo parla della grande dinastia: fu il celebre commediografo e attore Eduardo Scarpetta a farlo erigere agli inizi del ‘900 e il fregio del portone mostra una musa che reca una tromba ed una maschera. Nell’atrio sono poste tre statue: la monaca, Felice Sciosciammocca e ‘Na Santarella, in ricordo della commedia di successo che, si dice, consentì con i soli incassi la costruzione dell’elegante edificio.
La Fondazione intitolata ad Eduardo ha sede nell’appartamento al primo piano, quello che Vincenzo, figlio del capofamiglia, negli anni ’40 divise in due e dove abitò Titina. Con la preziosa esposizione dei ‘disegni per il teatro’ di Capucci, la Fondazione apre quindi le sue porte ai visitatori, fino al 30 giugno: l’ingresso alla mostra, curata da Caterina Napoleone, è infatti gratuito, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.30 (solo la domenica su prenotazione). “Sin dal suo coinvolgimento tra le istituzioni che hanno reso possibile la mostra ‘Capucci dionisiaco’ per Pitti Uomo sotto l’egida delle Gallerie degli Uffizi – ha spiegato Carolina Rosi – la Fondazione voleva rendere omaggio a un artista di fama internazionale che ha innovato la storia della moda senza che il successo abbia contaminato il suo tratto d’intelligente umiltà e la sua maestria”.
Capucci ha ricordato la sua collaborazione con il San Carlo con la creazione di due costumi per il Capriccio di Strauss, “ma non avevo mai esposto a Napoli. Proprio in questi giorni – ha raccontato – ho avuto la notizia che gli Uffizi custodiranno due miei disegni, sono onoratissimo”. In mostra anche prototipi di carta a grandezza naturale dai coloratissimi bozzetti di Capucci, opere degli allievi dell’Accademia di belle arti napoletana sotto la direzione di Gabriele Mayer. “Mi auguro – ha concluso Rosi – che il maestro voglia realizzare costumi per uno spettacolo teatrale, nelle nuove generazioni spesso manca tanta fantasia. Bisogna sempre imparare dai grandi e inchinarsi davanti a loro”.
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