Processo Termotetti su appalti e rifiuti nel Casertano: rinviata testimonianza di Scialdone

di Redazione

Non è risuscito a testimoniare ieri mattina in aula il grande accusatore Antonio Scialdone di Vitulazio, imprenditore nel settore dei rifiuti che, da imputato di reato connesso, doveva fare dichiarazione nei confronti di ex sindaci e funzionari di diversi Comuni di Terra di Lavoro, tra cui quello di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello, e quello di Alvignano ed ex presidente della Provincia di Caserta, Angelo Di Costanzo. La prima sezione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha rinviato il procedimento al 29 ottobre, quando dovranno essere sentiti i periti fonici che hanno proceduto alla trascrizioni delle telefonate registrate ed i consulenti delle difese e per quella data ha previsto anche l’interrogatorio fiume di Scialdone che dovrà essere sentito con l’assistenza di un difensore di fiducia per delle cause connesse a queste in cui è imputato. Scialdone, intanto, è impegnato da candidato sindaco a Vitulazio, a capo di una lista civica.

Vincenzo Cappiello, difeso all’avvocato Giuseppe Stellato, e Angelo Di Costanzo, difeso dall’avvocato Raffaele Crisileo, furono arrestati nel settembre 2016, mentre ricoprivano rispettivamente il ruolo istituzionale di sindaco di Piedimonte Matese e il secondo di Alvignano oltre che quello di presidente della Provincia di Caserta, nell’ambito dell’inchiesta condotta dai pm Alessandro Di Vico e Giorgia De Ponte denominata “Assopigliatutto” che portò alla luce, in alcuni comuni dell’Alto Casertano, l’esistenza di un vasto e corposo giro di appalti pubblici truccati in cambio di tangenti e mazzette nel settore della raccolta dei rifiuti. Appalti che, come nel caso di Alvignano, comune retto allora da Angelo Di Costanzo, finivano sempre all’azienda operante nel settore ambientale, ‘Termotetti’, grazie a bandi che sarebbero stati cuciti ‘ad hoc’. Anche il titolare della ‘Termotetti’, Imperadore, è sotto processo, così come altri funzionari dei comuni interessati, tra cui Gaetano Rauso, dirigente del Comune di Casagiove, difeso dagli avvocati Angelo Raucci e Rosario Avenia. Al centro delle contestazioni delle ipotesi delittuose di corruzione e di turbativa di gara vi sarebbero i presunti favori concessi dai politici di Terra di Lavoro e dagli amministratori comunali dell’Alto Casertano alla ‘Termotetti’.

Per i pubblici ministeri che hanno firmato la richiesta di rinvio a giudizio, i bandi di gara venivano confezionati su misura per scoraggiare eventuali concorrenti della ‘Termotetti’, colosso del settore ambiente. Con una clausola specifica l’azienda doveva realizzare anche l’isola ecologica nei comuni in cui si accaparrava il servizio; la ‘Termotetti’, provenendo dal settore edile, poteva permettersi la realizzazione dell’opera a costi vantaggiosi e così la spuntava sugli altri concorrenti. Nel processo è coinvolto anche il comandante dei Vigili Urbani di Alvignano, Vincenzo Franco, difeso dagli avvocati Vittorio Giaquinto e Luca Tornatora.

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