Scontri a Gaza nel giorno inaugurazione ambasciata Usa: 18 morti e 900 feriti

di Redazione

Violenti scontri tra manifestanti palestinesi ed esercito israeliano lungo la barriera difensiva tra Gaza e lo Stato ebraico nel giorno dell’inaugurazione dell’ambasciata Usa a Gerusalemme. Il bilancio provvisorio è di 18 morti e oltre 900 feriti. Secondo l’agenzia Maan alcuni dimostranti hanno tagliato il filo spinato di fronte alla barriera nel tentativo di penetrare nella parte ebraica. L’esercito li ha respinti con gas lacrimogeni.

Secondo l’agenzia Maan, che cita il ministero della Sanità di Gaza, la prima vittima, 21 anni, si chiamava Anas Hamdan Qudeih ed è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco ad est di Khan Yunis. Musab Yousef Ibrahim Abu Laila, 29 anni, è stato invece ucciso a Jabaliya. L’aviazione israeliana aveva lanciato volantini sulla Striscia invitando i palestinesi a tenersi lontano dal confine e a non partecipare ad attività violente.

“L’esercito si sta misurando lungo il confine con Gaza con 10mila dimostranti violenti, e altre migliaia sono disposti nelle loro immediate vicinanze, in dieci punti di attrito”. Lo ha affermato il portavoce militare israeliano. Hamas “sta guidando un’operazione terroristica, mascherata da mobilitazione popolare. Cercherà di compiere attentati e di realizzare infiltrazioni di massa in Israele”. Di conseguenza l’area limitrofa a Gaza è stata proclamata “zona militare chiusa”.

Il capo di Al Qaeda, Ayman al Zawahiri, ha invocato la jihad contro Usa e Israele, invitando i musulmani a prendere le armi in un video intitolato “Tel Aviv è anche una terra di musulmani” di cui dà notizia il Site Group, specializzato nel monitorare siti web legati al terrorismo. Spostando l’ambasciata Usa a Gerusalemme, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump “ha svelato il vero volto della moderna crociata. – ha affermato Al Zawahiri – Con lui non funziona la pacificazione ma solo la resistenza tramite la jihad”.

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