Scontri a Gaza, oltre 60 morti. Turchia espelle ambasciatore di Israele

di Redazione

La Turchia ha chiesto all’ambasciatore israeliano ad Ankara, Eitan Naeh, di lasciare il Paese dopo averlo convocato al ministero degli Affari esteri. Secondo quanto ha scritto il quotidiano online “Haaretz”, Naeh è stato espulso a seguito dell’uccisione di oltre 60 palestinesi, rimasti vittime dell’esercito israeliano durante gli scontri nella Striscia di Gaza. Le proteste sono coincise con l’apertura dell’ambasciata Usa a Gerusalemme.

“Israele deve calibrare l’uso della forza, deve proteggere i suoi confini ma farlo in modo proporzionato. Mentre Hamas non deve usare le proteste per mettere bombe e compiere atti provocatori”. Lo ha detto Nikolay Mladenov, coordinatore speciale dell’Onu per il processo di pace in Medio Oriente, durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza sulla situazione a Gaza. “La comunità internazionale deve intervenire e prevenire una guerra”, ha aggiunto Mladenov, definendo la situazione nella Striscia “disperata”.

Intanto gli Stati Uniti hanno bloccato una dichiarazione del Consiglio di Sicurezza Onu elaborata dal Kuwait che esprimeva sdegno e dolore per la morte dei civili palestinesi a Gaza, e chiedeva “un’indagine indipendente e trasparente delle Nazioni Unite per determinare la responsabilità”. Il responsabile dell’Onu per i diritti umani, Zeid Ràad Al Hussein, ha dichiarato: “I responsabili delle vergognose violazioni dei diritti umani dovranno renderne conto”.

Il bilancio degli uccisi negli scontri con l’esercito israeliano sul confine tra Gaza e lo Stato ebraico è salito a oltre 60. In questo numero anche la neonata di otto mesi morta, secondo il ministero della Sanità della Striscia, per l’inalazione dei gas lacrimogeni sparati dall’esercito e che si trovava sotto una tenda con i genitori. E l’Oms lancia l’allarme: “Il sistema sanitario è travolto da migliaia di feriti, servono 5,9 milioni di dollari per le necessità più urgenti”.

 Lo Shin Bet, la sicurezza interna di Israele, e l’esercito hanno rivelato che almeno 24 dei manifestanti palestinesi uccisi durante gli scontri sul confine con Gaza “erano terroristi nell’atto di compiere atti di terrore”. La maggior parte di questi, hanno aggiunto, era di Hamas ed altri della jihad islamica.

Il ministero della Sanità, citato dall’agenzia Maan, ha riferito che, il giorno dopo le violenze di lunedì, un manifestante palestinese è stato ucciso da Israele ad est del campo profughi di Al-Bureij nella parte centrale di Gaza durate le proteste per l’anniversario della Nakba. L’uomo è stato identificato in Nasser Aourab, di 51 anni.

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