Sant’Arpino – Lunedì scorso, innanzi al gip del Tribunale di Napoli Nord, Barbara Del Pizzo, si è svolta l’udienza per discutere l’opposizione al decreto di archiviazione a suo tempo già richiesta dal pm Manuela Massimo Esposito, a cui era stato assegnato il fascicolo relativo alla querela sporta dalla consigliera comunale Maria Rosaria Coppola nei confronti dell’assessore Salvatore Lettera, difeso dagli avvocati Alfonso Quarto e Bartolomeo Luigi Terzo.
“I fatti – si legge in una nota inviata dall’entourage di Lettera – hanno dato ragione all’assessore Lettera, nei cui confronti tutti i capi di accusa sono caduti davanti agli accertamenti svolti in fase di indagine. Infatti, i procedimenti penali a carico dello stesso sono stati tutti archiviati, evidenziando come le accuse di minacce, ingiuria ed aggressione (quest’ultima documentata solo attraverso il referto di pronto soccorso e del medico di base che evidenziano l’assenza di qualsiasi segno di aggressione fisica,e riportando solo uno stato d’ansia reattivo della consigliera comunale) erano solo il frutto di dichiarazioni rese dalla Coppola e rimaste prive di qualsivoglia riscontro, essendo emerso, invece, che fu la stessa ad aggredire il Lettera, a seguito di un acceso confronto per questioni politiche”.
Il pm, con motivazione accolta anche dal gip, ha richiesto l’archiviazione ritenendo infondata la notizia di reato e, inoltre, per quanto riguarda le ingiurie rivolte dalla madre della Coppola al Lettera, come riportato nel documento, “la richiesta di archiviazione si rende necessaria perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato”. Allo stato, invece, conclude la nota, “la consigliera Coppola è indagata per i medesimi reati, perpetrati ai danni del Lettera e ben circostanziati in una dettagliata querela al tempo presentata dallo stesso assessore”.