La drammatica vicenda della morte del piccolo Alfie ci ha profondamente colpito perché lo strazio che ha accompagnato questi ultimi giorni non è spiegabile a parole. L’Italia ha mostrato di essere, nonostante le difficoltà, un luogo che mette al primo posto la dignità della persona. Ci sono state proposte provenienti da medici italiani per continuare ad assistere Alfie. Presumibilmente l’idea da cui è scaturita tale scelta è che, come cittadino italiano, Alfie sarebbe stato protetto dalla legge italiana.
Anche gli appelli di Papa Francesco avevano chiesto di dare ascolto alla famiglia del bambino, ricordando che la vita non appartiene all’uomo, ma “solo a Dio”. Purtroppo, i medici di Liverpool e i giudici, per l’inguaribilità della malattia, hanno deciso di sottoporre il piccolo Alfie alla sospensione di nutrizione e ventilazione.
Quando si instaura un piano terapeutico si valuta il cosiddetto “rischio-beneficio”. Nello specifico la preoccupazione dell’ospedale di Liverpool del problema convulsioni a cui il piccolo Alfie poteva andare incontro viaggiando verso l’Italia, poteva avere riscontro solo se l’ospedale avesse deciso di continuare a prendersi cura del bambino. In realtà l’ospedale inglese, accompagnandolo alla morte, non ha riservato al piccolo Alfie alcun beneficio superiore al rischio.
Non si può avere una visione basata su un principio economicistico della vita senza un’adeguata assistenza in punto di morte. In caso di malattie inguaribili, sarebbe utile il ricorso a cure palliative per assicurare la dignità umana nell’accompagnamento del morire, prendendosi cura del paziente senza sospendere i supporti vitali. In questi casi, il non abbandonare il malato è un imperativo categorico eticamente da rispettare.
Partendo dal presupposto che tutte le malattie, anche quelle inguaribili, sono curabili nel senso che è un dovere biomedico e etico prendersi cura del paziente, il “prendersi cura” è la chiara espressione dell’alleanza medico-paziente. In queste delicate situazioni solo un’alleanza d’amore tra medico, paziente e famiglia renderà possibile il prendersi cura anche del paziente inguaribile fino all’ultimo istante della sua vita in maniera dignitosa.
Comunità Solidale Aversa