Aversa, Femminicidio: un convegno per non dimenticare all’Its ‘Andreozzi’

di Gaetano Bencivenga

Si è tenuto nell’Aula Magna dell’Its “Andreozzi”, sabato 19 maggio, il convegno dal titolo “Quando l’amore diventa violenza” sullo spinoso tema della violenza di genere, che in casi estremi, ma, purtroppo, ricorrenti conduce all’ormai tristemente noto “femminicidio”. L’incontro, organizzato dalla dirigente Maria Gallo, coadiuvata dalla professoressa Anna Palmieri, giunge a suggello di un anno scolastico nel quale la preside e l’intera istituzione si sono molto prodigati per quanto riguarda la discussione di argomenti di scottante attualità, ponendosi in prima linea contro ogni forma di sopruso e mettendo, soprattutto, in guardia i giovani, preda piuttosto facile e ambita di aberranti situazioni indice di degrado sociale e culturale.

Il dibattito, evidentemente seguito con attenzione da studenti e insegnanti, è stato condotto dalle operatrici dell’Associazione #Non sei sola, creata, appunto, quattro anni orsono in difesa delle donne contro ogni forma di coercizione. Tramite un apposito sportello dedicato all’ascolto, accoglienza, supporto psicologico e assistenza legale, gli addetti offrono un valido aiuto a tutte le vittime di violenza, spesso sprovviste, soprattutto nel nostro territorio, di un’adeguata consapevolezza e di un’educazione alla denuncia. Ed è proprio tale coscienza, che l’Associazione vuole ridestare, grazie agli incontri con le scuole, poiché è, certamente, dai bacini formativi di maggiore influenza per la vita dei ragazzi che bisogna cominciare per (ri)creare la contezza della gravità di diffuse malsane abitudini, anche, nella coppia.

A conforto di ciò le parole, indubbiamente, decise della dottoressa Teresa d’Aniello, presidente dell’Associazione, la quale afferma che “la grande sfida dei sistemi educativi è proprio questa: tenere insieme le competenze emotive con quelle cognitive. Fare scuola non può prescindere da questo tentativo. Quasi tutti i paesi europei hanno predisposto in campo educativo e scolastico strumenti di sensibilizzazione, di educazione all’affettività e di lotta agli stereotipi. In Italia si affida questo compito alla capacità di iniziativa dei singoli dirigenti scolastici o docenti che, nell’ambito dell’autonomia concessa a ogni scuola, decidono di avviare dei percorsi specifici. Voglio pertanto ringraziare la dottoressa Gallo, dirigente dell’Its ‘Andreozzi’ per aver organizzato questo incontro e per la sensibilità dimostrata nei confronti della tematica”.

Le fa eco la dottoressa Alessia Cesaro, psicologa dell’Associazione, che con termini chiari e incisivi si è espressa su cause ed effetti della violenza di genere, presentando, anche, lo scenario tipico dei casi trattati e risolti grazie allo sportello di ascolto. Ha, ovviamente, messo in guardia le donne, a volte inconsapevoli vittime, sulle differenti forme che l’aggressione maschile può assumere, poiché se quella fisica viene, immediatamente, decifrata, ma non sempre denunciata, quelle sessuali, psicologiche o, addirittura, economiche sono, sovente, sottovalutate, e, invece, rappresentano il campanello d’allarme di un disagio esistenziale, rivelatosi endemico con conseguenze drammatiche sulla salute femminile e con ricadute, addirittura, a livello psichiatrico.

Interviene, infine, l’avvocato Fabiana Di Caprio, responsabile legale dell’Associazione, che puntualizza la serie di reati collegati alla violenza di genere, in primis lo stalking, e le azioni possibili, in quanto previste dalla legge vigente, da avviare contro il molestatore. Ricorda, nuovamente, che il tema è di essenziale rilevanza e da non prendere sotto gamba, un’autentica emergenza planetaria, la cui soluzione vede una sinergica collaborazione con Magistratura e Forze dell’Ordine, sancita, anche, dalle Nazioni Unite, che nel 1999 hanno decretato il 25 novembre quale “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne”.

Al termine del coinvolgente dibattito, la dirigente Gallo ha concluso i lavori, ringraziando le relatrici, augurandosi di aver reso un efficace servizio per l’incremento della cultura del rispetto da parte dei giovani e promettendo di non abbandonare mai la discussione con la speranza che tali argomenti divengano, in futuro, materiale da archivio storico/giornalistico e non più tragica realtà quotidiana.

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