Aversa, infermieri con 104 o incarichi politici: sempre più caos al Pronto Soccorso

di Redazione

Aversa – «Il pronto soccorso del Moscati di Aversa è ancora una volta in affanno a causa di un valzer scriteriato di disposizioni di servizio che hanno, di fatto, sguarnito l’importante reparto del nosocomio normanno». A parlare Salvatore Stabile, vice segretario nazionale della Fials che fotografa l’ennesima emergenza venutasi a creare in quello che è il presidio ospedaliero più importante dell’Asl di Caserta. «Siamo di fronte – continua il rappresentante sindacale – ad una dirigenza di nosocomio assolutamente inadeguata ad assicurare il buon andamento della struttura e ne parlerò con il direttore generale per cercare una soluzione. Qualche giorno fa abbiamo assistito ad una decina di disposizioni di servizio, forse dovute a qualche suggeritore occulto, che hanno portato in ospedale infermieri che godono della 104 o che ricoprono cariche politiche. A causa delle loro caratteristiche che li costringono a non essere presenti, per coprire i turni in cari reparti si è stati costretti a ricorrere allo straordinario». «Non sono – conclude Stabile – contro nessuno, ma sono per garantire la funzionalità di questo ospedale che è di tutti e al quale tutti in zona potremmo essere costretti a farvi ricorso».

Più circostanziate le dichiarazioni degli addetti ai lavori che, come noto, rimangono anonimi per non incorrere nelle sanzioni disciplinari previste dal regolamento che affermano: «nonostante le lamentele per carenza di medici e ora anche di infermieri nulla è cambiato. Ad oggi, gli infermieri diminuiscono in quando chi va via è sostituito da colleghi con 104 o con congedo politico che quindi non svolgono regolare turnazione. Se si parla di cambio compensativo vuol dire che chi arriva sostituisce chi va via, solo che solo in questo posto i cambi si perdono strada facendo».

I lavoratori sanitari affermano come, a loro avviso, il pronto soccorso si sia trasformato nello scarto di tutto l’ospedale ed evidenziano che in questo particolare reparto (il secondo per prestazioni a livello regionale dopo quello del Cardarelli di Napoli) non si possono collocare tutti quelli che sono beneficiari della legge 104 o di congedi politici giornalieri, ma servono infermieri turnisti che svolgono regolarmente i turni senza creare disguidi. «Nel corso di una recente riunione – continuano – la direzione ci aveva preannunziato la venuta, lo scorso primo maggio, di altri infermieri in modo di essere in sei in turno e lai risoluzione della carenza di medici costretti a turni massacranti anche di 18 ore essendo solo in due che si trovano a dover assistere i codici rossi (infarti, politraumi, edema polmonare e così via) questo tutto a discapito dei pazienti».

«Non se ne può più, – concludono i sanitari del Moscati – anche perché questo porta a stress psicologico oltre che fisico e tensione con i parenti dei familiari. Basta rileggere quello che si è verificato ancora una volta qualche giorno fa. Ora basta. Non possiamo sentirci rispondere ‘lei faccia il suo dovere, è pagato per questo».

Secca e risentita la risposta di Angela Maffeo, direttrice sanitaria del nosocomio aversano, che ha dichiarato in merito: «I caposala sono omissivi nella redazione dei turni perché, nonostante tutti gli infermieri che sono arrivati, stanno forzando per avere una infermiera che è stata inviata in Utic per mobilità per compensazione. In questo momento gli infermieri sono in numero sufficiente a coprire i turni. La situazione è stata già segnalata all’ufficio provvedimenti disciplinari».

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