Aversa si prepara a festeggiare un nuovo compleanno in attesa di celebrare il Millennio, ovvero il compimento di mille anni dalla fondazione. Senza voler entrare nella questione della reale data di nascita della città, ci chiediamo e chiediamo ai governanti di turno che cosa si intende offrire agli eventuali turisti che potrebbe richiamare l’evento. Ad oggi, avendo toccato con mano le edizioni precedenti di quelle che possiamo definire le prove della festa del millennio, abbiamo potuto vedere solo la partecipazione dei istituti scolastici che fanno a gara per primeggiare fra loro e mettersi in mostra sui media locali.
Nessuna partecipazione della popolazione aversana che è stata sì presente alla sfilata del corteo storico su via Roma, cosi come lo è per i cortei religiosi dell’Addolorata, della via Crucis o della Madonna di Casaluce. Una partecipazione limitata al momento del passaggio del corteo dettata da fede religiosa o da curiosità ma non fattiva, in pratica fine a se stessa. Del tutto diversa da quella messa in campo dalla popolazione di Volterra che celebra ogni anno nel mese di agosto, per ben due volte, la fondazione della città avvenuta il 1398. Li la partecipazione è totale e coinvolgente. L’ intera popolazione fa un balzo indietro nel tempo. Edifici adornati con le insegne dei vari quartieri, negozi, bar, paninoteche, ristoranti allestiti come nel medioevo, personale e cittadini vestiti con gli abiti del tempo, abiti che possono indossare anche i turisti, prendendoli a nolo a poco prezzo o addirittura gratis se ci si accontenta di quelli distribuiti dagli organizzatori. E per meglio entrare nel passato per le compere è possibile usare monete dell’epoca, ottenibili rivolgendosi al cambiavaluta autorizzato. Per strade e piazze spettacoli, cortei di ogni genere, saltimbanchi, giocolieri, spettacoli di sbandieratori, gare di tiro con l’arco. Insomma, un vero tuffo nel passato che grazie alla diffusione mediatica dell’evento richiama ogni anno migliaia di turisti, che portano lavoro e denaro, per assistere e diventare parte integrante di un maxi spettacolo realizzato senza il supporto delle scuole locali.
Non così ad Aversa dove ogni anno i festeggiamenti per il compleanno della città si fondano essenzialmente sulle attività messe in campo dalle scuole, la presenza di visitatori è principalmente assicurata da parenti dei partecipanti o degli organizzatori e non da una valida, precoce e tambureggiante informazione diffusa a livello nazionale limitata com’è ad un livello localissimo, praticamente quasi ai soli addetti ai lavori. Ne segue che se non si cambierà metodo nemmeno gli aversani avranno interesse a festeggiare i mille anni di vita della loro città.