L’unico precedente giudiziario conociuto alle cronache in Italia è quello di Valentino Talluto, l’uomo condannato a 24 anni per lesioni aggravate, per aver contagiato 32 donne. Oggi un altro uomo, sieropositivo all’Hiv da 11 anni, è stato arrestato perché secondo gli inquirenti di Anacona aveva rapporti sessuali senza adottare alcuna precauzione. L’indagine, condotta dalla Polizia di Stato di Ancona in collaborazione con il Servizio centrale operativo, coordinata dalla Procura di Ancona, si è conclusa nelle ultime ore.
L’arresto è stato eseguito dagli agenti della squadra Mobile. Ora si trova nel carcere di Ancona. Potrebbero essere oltre 220 le donne potenziali vittime di contagio del virus Hiv per rapporti sessuali con l’uomo, un autotrasportatore di 36 anni, di Ancona, che viaggiava in tutta Italia per lavoro. L’uomo, che nega la malattia di cui è affetto da almeno 9 anni, è accusato di lesioni dolose gravissime. La polizia lancerà un appello per individuare le potenziali vittime, contattate da lui anche attraverso chat e social network.
L’arresto è scattato dopo la denuncia dell’attuale compagna, coetanea, che ha scoperto di avere contratto la malattia. I due si erano conosciuti a fine anno ad una cena ed avevano cominciato a frequentarsi assiduamente dal mese di febbraio, fino a quando la giovane, lo scorso mese, dopo una serie di specifici malesseri fisici e insospettita da alcune voci sullo stato di salute del suo partner che giravano nell’ultimo periodo della loro storia, si è sottoposta ad accertamenti clinici all’’Ospedale regionale di Torrette (Ancona). Gli esiti clinici effettuati nel reparto Malattie infettive non hanno lasciato scampo, in quanto la giovane vittima ha ricevuto dal primario del reparto il responso di essere stata contagiata nel recente periodo trascorso dal virus dell’Hiv. Appena intuita la malafede di colui che le diceva di essere l’uomo della sua vita, la donna si è rivolta alla polizia per perseguire nei il responsabile della malattia e, quindi, del reato di lesioni gravissime dolose. La precedente convivente dell’uomo, nella zona di Agugliano (Ancona), forse anche lei contagiata da lui, è deceduta nel novembre scorso per Aids.
Gli inquirenti hanno accertato anche “la sua imperdonabile malafede in quanto consapevole del suo stato di salute, quindi responsabile a titolo di dolo di non aver adottato le necessarie precauzioni per evitare il contagio” alle vittime, che non informava “del suo stato di salute”. Sono in corso indagini per identificare altri probabili partner potenzialmente contagiati. Nelle prime ore del pomeriggio di ieri poliziotti hanno raggiunto l’indagato a casa sua e lo hanno arrestato su ordine del gip di Ancona. Successivamente sono state eseguite le perquisizioni domiciliari delegate dalla Procura volte alla ricerca di ulteriori elementi di prova utili al proseguimento delle indagini. Sono stati sottoposti a sequestro computer, tablet, telefonini e supporti informatici, visto che l’uomo utilizzava soprattutto ‘chat’ per avere nuove frequentazioni.
“A sorprendere gli investigatori durante le fasi dell’arresto, è stata soprattutto il cinismo con cui l’uomo, nonostante i risultati delle analisi, rifiutava di considerarsi malato affermando di ritenersi un negazionista dell’esistenza di tale malattia. Non riconoscendo di essere affetto da Hiv, ha continuato negli anni ad avere rapporti sessuali, anche non protetti, senza avvisare le partner occasionali”, segnala la Questura di Ancona.
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