La Corte di Assise d’Appello di Napoli ha dimezzato la condanna a 20 anni di reclusione inflitta in primo grado a Nello Mormile, il deejay di 31 anni che a bordo della sua auto, all’alba del 25 luglio 2016, percorse, contromano e a vari spenti, un lungo tratto della tangenziale di Napoli, all’altezza di Agnano, provocando un grave incidente stradale in cui persero la vita la fidanzata, Livia Barbato, e Aniello Miranda, che a bordo della sua vettura si stava recando a lavoro.
In primo grado, Mormile, che ha sempre riferito di non ricordare l’accaduto, è stato condannato, il 14 luglio 2016, a 20 anni di carcere. In Appello, invece, gli sono stati inflitti dieci anni e due mesi. Difeso dai penalisti Stefano Montone e Gaetano Porto, Mormile ha sempre sostenuto in aula di non ricordare cosa fosse accaduto in quella notte di estate di tre anni fa, perchè aveva bevuto molto.
“Vent’anni o dieci anni – ha commentato il padre di Livia, Gianfranco, che era presente in aula alla lettura della sentenza – per me cambia poco. Ho perso una figlia e nessuno me la ridarà”. L’avvocato della famiglia Barbato, Andrea Raguzzino, attende le motivazioni della sentenza per fare le sue valutazioni.
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