Si terrà il 21 giugno prossimo l’udienza preliminare per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per 45 degli indagati del processo nato dall’inchiesta The Queen, tra questi il sindaco di Aversa Enrico De Cristofaro per episodi avvenuti quando ricopriva la carica di presidente dell’ordine provinciale degli architetti, e gli ex primi cittadini (per quanto riguarda la provincia di Caserta) di Alife (Giuseppe Avecone), Riardo (Nicola D’Ovidio) e Casapulla (Ferdinando Bosco).
A chiedere il processo i pm Alessandro D’Alessio, Maurizio Giordano e Gloria Sanseverino. A finire nella rete, nel marzo dello scorso anno, politici, amministratori pubblici in carica e non, imprenditori, professionisti, docenti universitari, commercialisti, ingegneri e faccendieri. Una bufera giudiziaria che colpì, con una vasta eco, una decina di comuni tra Napoli e Caserta.
La Guardia di Finanza, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, eseguì 69 ordinanze di custodia cautelare per corruzione, turbativa d’asta e concorso esterno in associazione mafiosa col clan camorristico che fa capo ai Zagaria di Casapesenna. L’inchiesta ha riguardato gare di appalto pubbliche realizzate in diversi comuni campani, come quelli casertani di Alife, Francolise, Riardo, Aversa e quelli napoletani di Pompei e San Giorgio a Cremano.
Per quanto riguarda Aversa, nel mirino i lavori di trasformazione dell’ex carcere mandamentale di via Saporito in Casa dello Studente ad opera dell’Adisu – Azienda per il Diritto allo Studio dell’allora Sun – Seconda Università degli Studi di Napoli. Coinvolti, tra gli altri, l’ex assessore e nel marzo scorso ancora consigliere regionale Pasquale Sommese, il fratello di quest’ultimo,Antonello Sommese, Claudio Borrelli, direttore dell’Agenzia per il diritto allo studio universitario (Adisu).