Sono arrivati da tutta la Puglia, ma anche da Roma, Ascoli Piceno e altre parti d’Italia: circa 500 giovani si sono radunati nelle campagne di Castrì (Lecce), in località Capone, per un rave party. Musica techno a tutto volume per giorni, la cui diffusione ininterrotta ha disturbato la quiete pubblica dei cittadini residenti nei comuni limitrofi. E proprio in seguito alle segnalazioni dei cittadini di Castrì e Calimera, il questore della Provincia di Lecce ha adottato un dispositivo di ordine e sicurezza pubblica che ha consentito di interrompere il raduno musicale non autorizzato, e di sequestrare tutte le attrezzature, musicali e non, che erano state trasportate in campagna e montate senza alcuna autorizzazione. Il proprietario del terreno ha inoltre sporto denuncia contro ignoti.
In località Capone sono quindi intervenuti carabinieri e poliziotti, oltre alla squadra della divisione di polizia amministrativa e sociale della questura, e agli investigatori di squadra mobile e Digos. Il servizio di ordine e sicurezza pubblica è stato inoltre video-ripreso dagli operatori della polizia scientifica, e ciò consentirà di approfondire le indagini sui responsabili del rave party. I poliziotti hanno sequestrato tre colonne di impianti musicali con 50 diffusori ad alta potenza, che raggiungeva un livello di decibel di circa 100mila watt; il gruppo elettrogeno di proprietà di una ditta leccese che sarà sentita dalle forze dell’ordine; due impianti di spillatura della birra, di cui uno di proprietà di una ditta leccese. Sono stati infine identificati i 10 organizzatori del rave party, denunciati per invasione di terreni privati, apertura abusiva di luoghi di intrattenimento e organizzazione di pubblici spettacoli, oltre che per disturbo della quiete pubblica e manifestazione pubblica non preavvisata.
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