Un gruppo di detenuti del carcere di Ariano Irpino ha preso in ostaggio per diverse ore un agente della polizia penitenziaria dopo aver fatto irruzione nell’infermeria della casa circondariale. Secondo la ricostruzione del Sappe, il Sindacato autonomo degli agenti penitenziari, alcuni detenuti in custodia libera dopo essersi fatti aprire la porta dell’infermeria hanno spinto all’interno l’agente in servizio, un infermiere ed un ispettore, trattenendo poi solo l’agente. All’origine della protesta vi sarebbero maltrattamenti che i detenuti denunciano d’aver subito. E’ stato smentito che questi abbiano picchiato il personale penitenziario. I vertici del Sappe, il sindacato della polizia penitenziaria, denunciano invece “l’ingovernabilità del carcere di Ariano Irpino”. Nelle scorse settimane, durante l’annuale festa del corpo degli agenti penitenziari, il sindacato aveva già protestato all’esterno del carcere.
I detenuti hanno inscenato una protesta che ha interessato un paio di sezioni e l’intero nuovo padiglione del carcere che ne ospita 150. Le suppellettili sono state distrutte. Tre uomini della penitenziaria e un infermiere sono stati bloccati, due agenti e l’infermiere sono poi stati liberati mentre si è trattato a lungo per l’altro agente. Sul posto sono stati dirottati diecine di poliziotti penitenziari da altre carceri campane, tra cui Poggioreale, e anche personale di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Al termine di una trattativa durata alcune ore, cominciata intorno a mezzogiorno quando è avvenuta l’irruzione nel reparto infermeria, gli ostaggi sono stati liberati senza bisogno dell’intervento di carabinieri e militari della Guardia di Finanza pronti a fare irruzione in assetto anti sommossa. I detenuti, ospitati in regime di custodia aperta nel padiglione di recente costruzione del carcere irpino, si sono arresi quando il direttore del carcere, Gianfranco Marcello, li ha fatti parlare con un loro compagno che avrebbe subito maltrattamenti e violenze da parte degli operatori in servizio, queste le accuse all’origine della protesta. Secondo fonti sindacali, la protesta ha visto protagonisti tutti i 150 detenuti dello stesso padiglione.
Insorgono le organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria che alcune settimane fa, in occasione della festa del Corpo, manifestarono incatenati all’esterno del carcere per protestare contro “la mancanza di sicurezza nella quale lavorano gli agenti in servizio ad Ariano” e per “l’organico sottostimato e l’inadeguatezza delle strutture di detenzione”. “Un carcere in mano ai detenuti”, sottolineano i vertici nazionali e regionali del Sappe, Donato Capece e Emilio Fattorello, che insieme alle altre sigle sindacali Uilpa, Sinappe, Fns Cisl, Uspp e Cgil Funzione Pubblica, chiedono “la immediata sostituzione del direttore del carcere di Ariano Irpino e del provveditore regionale”. “Da tempo – sostiene Leo Beneduci, segretario generale di Osapp – denunciamo inascoltati la mancanza di sicurezza legata a condizioni di adeguato trattamento dei reclusi e al rispetto delle regole”. Lo stesso sindacalista chiede la rimozione del provveditore regionale: “Sarà un caso, ma l’ultima rivolta prima di questa si era verificata in Toscana, quando lì c’era lo stesso provveditore che ora è in Campania. Chiediamo che venga sostituito. Come agenti, non possiamo essere picchiati, minacciati e sequestrati”.