Vibo Valentia, omicidio di Soumayla Sacko: fermato un uomo

di Redazione

C’è un fermo per l’omicidio di Soumaila Sacko, il migrante ucciso in Calabria sabato sera a San Ferdinando, in provincia di Vibo Valentia. È stato sottoposto a fermo Antonio Pontoriero, il 43enne di San Calogero, già indagato per l’omicidio del 39enne del Mali. E’ accusato di omicidio e di porto illegale di arma. Soumaila, attivo nel sindacato di base ed in Italia con regolare permesso di soggiorno, è stato raggiunto da un colpo di fucile alla testa e si era portato nell’area dell’ex fornace di San Calogero – una ex fabbrica di mattoni dismessa e sequestrata – per prelevare delle vecchie lamiere da portare nella tendopoli di San Ferdinando. Il fermo è stato disposto dalla Procura ed è stato eseguito dai carabinieri della Compagnia di Tropea. Pontoriero è stato quindi trasferito nel carcere di Vibo Valentia. Oggi è in programma l’autopsia sul corpo di Sacko che è stato ricordato martedì dal premier Giuseppe Conte durante il suo discorso al Senato. Le parole per il migrante ucciso hanno innescato l’immediato applauso bipartisan dell’Aula.

Il fermo di Pontoriero, si apprende dalla Procura di Vibo Valentia, è scattato nella notte alla luce di un’ulteriore assunzione di informazioni che hanno confermato un “quadro che era evidente sin dall’inizio”. Pontoriero era stato iscritto nel registro degli indagati già nelle ore immediatamente successive al delitto alla luce delle dichiarazioni dei due maliani che erano con la vittima e alla corrispondenza delle loro descrizioni con le caratteristiche somatiche, il tipo di abbigliamento e l’auto posseduta. L’uomo era anche stato sottoposto alla prova dello stub, ma gli inquirenti hanno ritenuto di avere un quadro già ben delineato anche in assenza dei risultati della prova che devono ancora arrivare.

Nel frattempo, continuano a proliferare le iniziative in memoria di Sacko. Dopo le mobilitazioni dei giorni scorsi, ieri si sono tenuti presidi a Milano – dove sabato andrà in scena una grande manifestazione “per chiedere giustizia per tutti e dire no al razzismo” a Palestro -, Genova, Vicenza e Teramo. Oggi è in programma un presidio alla prefettura di Catania (alle 17 in via Etnea), mentre domani ci saranno un corteo a Pavia (alle 18 corteo da piazza F. Ghinaglia alla Prefettura di piazza Guicciardi) e un presidio a Terni (alle 10.30 davanti alla Prefettura).  Sempre venerdì, tre ore di sciopero sono state proclamate dall’Unione sindacale di base alla Fabio Perini di Bologna; giovedì un’ora di sciopero a fine turno si svolgerà alla Fca di Termoli. Lunedì aveva scioperato la Sevel di Atessa. Tutte le iniziative sfoceranno nella manifestazione nazionale di sabato 16 giugno a Roma, organizzata “contro le disuguaglianze sociali e per dire no all’egemonia dell’Unione Europea”.

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