Aversa – Una “strumentalizzazione sul nulla”. Così il consigliere di maggioranza Renato Oliva ritiene quella realizzata dal consigliere di ‘Noi Aversani’ Carmine Palmiero che, in occasione dell’ultimo Consiglio comunale, ha battibeccato con lo stesso Oliva. Al centro dello scontro una mail, tirata in ballo da Palmiero che chiedeva chiarimenti sul fatto che la sorella del consigliere Oliva avesse percepito l’indennità di produttività nonostante non fosse più nell’ufficio legale del Comune dal mese di ottobre. Un’osservazione alla quale l’esponente della maggioranza avrebbe risposto invitando Palmiero ad uscire dall’aula, affermando, come riferisce lo stesso Palmiero, un “vieni, ti aspetto fuori” accompagnato da chiari segni di minaccia fatti con le mani ed immediatamente dopo avviandosi fuori nell’aula consiliare.
Una performance poco civile, se le cose fossero andate davvero così, ma la versione del consigliere Oliva è ben diversa. “Sicuramente c’è stato un malinteso”, afferma Oliva interpellato in merito. “Perché – spiega – è vero che ho scherzato su alcuni errori presenti in una mail trasmessami con una Pec dal consigliere Palmiero ma non intendevo offendere né lui né altri”. Una mail sulla quale è intervenuto il sindaco Enrico De Cristofaro (leggi qui). “E – aggiunge Oliva – relativamente alla questione, messa in campo senza alcuna ragione dal collega dell’opposizione, a microfoni spenti, sia pure a gesti, gli avevo fatto capire, o almeno credevo di avergli fatto capire, che se avesse voluto chiarimenti non avrei avuto alcuna difficoltà a dargliene uscendo fuori dall’aula, perché l’argomento non interessava il consiglio comunale”.
“Evidentemente – continua Oliva – Palmiero non ha compreso la mia intenzione e ha equivocato. Spero involontariamente, perché se avesse voluto avere chiarimenti mi avrebbe raggiunto fuori dall’aula e gli avrei ricordato che l’attribuzione del premio di produzione a mia sorella, che da 41 anni lavora presso la casa comunale, è arrivata a seguito di una delibera del funzionario responsabile del settore e che i premi di produzione mia sorella li ha ottenuti ogni volta che sono stati concessi perché compie il suo lavoro in maniera da meritare la gratifica che viene data ai dipendenti comunali. Di conseguenza, per ottenerla non avrebbe dovuto aspettare che io diventassi consigliere per chiedere che le venisse dato quello che meritava per il lavoro svolto”.
“Quanto all’uscita dall’aula a cui fa riferimento Palmiero è stata dettata – afferma Oliva – da necessità fisiologiche e non dalla volontà di aspettarlo fuori per fare dei conti che non andavano fatti giacche’, come ho detto poc’anzi anche se a gesti e a microfono spento, avevo espresso semplicemente l’intenzione di chiarirgli la questione privatamente non essendo argomento di interesse del Consiglio comunale”. “Evidentemente – prosegue Oliva – Palmiero non ha compreso la mia intenzione ed è uscito dall’aula, tant’è che al mio rientro non c’era più. Ovviamente per evitare equivoci ho ritenuto doveroso chiarire ai presenti che non intendevo offendere nessuno e che mi scusavo se fosse accaduto involontariamente, scusandomi anche per i toni accesi avuti in aula. Giustificati solo dal fatto che erano stati toccati affetti familiari nel contesto di una discussione che nulla aveva a che vedere con questioni familiari”. “Naturalmente – conclude Oliva – sono a disposizione del consigliere Palmiero per fornirgli quei chiarimenti che gli avrei già dato se avesse compreso il mio invito ad uscire dall’aula per parlare di cose che nulla avevano a che fare con gli argomenti oggetti del consiglio comunale in corso”.