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Gricignano – “Una ritorsione, da parte dei nostri avversari, dopo la condanna, mia e del sindaco, durante il comizio dell’altra sera quando un gruppo di facinorosi tentava di non farci parlare con urla e fischi”. E’ la prima considerazione che Andrea Aquilante, candidato sindaco della lista “Uniti Si Può Fare”, fa in un video per difendersi, ma soprattutto spiegare alla cittadinanza, la vicenda salita alla ribalta delle cronache nelle ultime ore, ossia il processo, iniziato qualche anno fa, che lo vede imputato con l’accusa di concussione a danno di Antonio Rao, un imprenditore realizzatore dell’azienda “Ecoplus”, dedita al trattamento dei rifiuti inerti e situata nella zona industriale di Gricignano.
“Dal palco della piazza – spiega Aquilante – ho ritenuto quelle urla e dei fischi, oltre che ‘incivili’, come ha giustamente commentato il sindaco Andrea Moretti, un ‘atto intimidatorio di stampo camorristico’. E lì, probabilmente, qualcuno tra i nostri avversari ha pensato bene di ‘rispolverare’ ad arte una storia vecchia di cinque anni, e che finora ha visto solo rinvii di udienze senza mai che si entrasse nel merito, passandola ai media ad una settimana dal voto, nel tentativo di danneggiare la mia immagine pubblica”.
Poi, sempre nel video, il candidato sindaco racconta come andarono i fatti all’epoca, nel 2013, quando, tramite un conoscente, fu invitato per un caffè, in una bar a Cesa, dall’imprenditore Rao. Accompagnato da quello stesso conoscente, Aquilante parlò con Rao ma, sottolinea il vicesindaco, si parlò di aspetti tecnici e, in particolare, dei codici dell’umido che lo stesso imprenditore diceva che poteva ottenere. “A quel punto – sottolinea Aquilante – mi limitai a dire a Rao che, fermo restando le ricadute occupazionali, che un’amministrazione ritiene sicuramente positive per la cittadinanza, se aveva intenzione di creare una nuova Ecotransider e quindi un’altra potenziale ‘fabbrica di puzza’, ottenendo l’autorizzazione dalla Regione a trattare anche rifiuti umidi, allora noi ci saremmo opposti con tutte le nostre forze anche se, lo ripeto ancora una volta, la zona industriale è gestita dall’Asi e il Comune può dare solo un parere di conformità urbanistica”.
“Poi – continua – dopo un anno, ripeto, un anno da quell’incontro, venni a sapere che Rao mi aveva denunciato per tentata estorsione. Quando fui chiamato dai carabinieri diedi chiarimenti su questa assurda accusa e il conoscente che allora mi accompagnò nel bar a Cesa confermò che non avevo fatto alcuna richiesta di soldi. Agli atti del processo, tra l’altro, non figura alcuna prova, solo qualche conversazione registrata dallo stesso Rao in cui lui dice che gli avrei chiesto soldi. Ma soldi a pro di che cosa se, ripeto, il Comune ha poteri limitati sull’insediamento di aziende nell’area industriale?”. “Constatando il clima che si era creato – spiega ancora Aquilante – allora pensai di tutelarmi, iniziando a registrare conversazioni che vedono protagonisti Rao e il conoscente che era presente all’incontro a Cesa. Da quelle registrazioni si evince chiaramente che si trattava di una ‘messa in scena’, di una ‘sceneggiata’ per danneggiarmi politicamente, dietro la quale, forse, c’erano altri personaggi che avevano ordito un complotto, approfittando, verosimilmente, di una sete di vendetta che l’imprenditore voleva attuare nei miei confronti. Ad ogni modo di questa storia erano a conoscenza già da tempo i componenti della mia lista. Solo che nessuno immaginava a quanto i nostri avversari potessero scendere in basso”.
Aquilante, a questo punto, si rivolge proprio alla lista avversaria di ‘CambiAmo Gricignano’ guidata da Vincenzo Santagata: “Avete messo in moto la macchina del fango, non sapete fare altro che questo. Tirate fuori una storia vecchia di cinque anni a sette giorni dal voto e dopo quello che ho detto dal palco, che ribadisco: la camorra è una montagna di merda”. Ai candidati e a tutti i sostenitori che gli hanno dimostrato affetto e solidarietà, rinnovandogli la fiducia, Aquilante rivolge il suo ringraziamento e un appello: “Non lasciatevi intimidire, non abbiate paura, andiamo avanti, Uniti Si Può Fare”.
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