Gricignano – Agendo come mediatore fra le diverse culture, in particolare attraverso il gioco, attività teatrali e l’inglese (la lingua comunitaria per eccellenza), la scuola dell’infanzia può offrire un contributo fondamentale affinché, già dalla tenera età, si apprendano le regole primarie della convivenza civile in un tessuto sociale che oggi si presenta multiforme.
E’ questo l’obiettivo del progetto Pon “In Viaggio tra le Culture”, la cui manifestazione conclusiva si è tenuta venerdì 22 giugno, alle ore 18, al plesso dell’infanzia “Lorenzini” di via Campotonico con l’esposizione dei lavori realizzati dai baby alunni. Un progetto promosso dai plessi “Lorenzini” e “Pascoli” della scuola dell’infanzia di Gricignano, coordinato dalla docente Michelina D’Aniello, che opera in supporto al coordinamento del dirigente scolastico, e destinato agli alunni di 4 e 5 anni appartenenti all’istituto comprensivo “Filippo Santagata” diretto dal preside Gennaro Caiazzo. Ospite d’onore il sindaco di Gricignano, Vincenzo Santagata, da pochi giorni insediatosi al governo cittadino, che ha assicurato massima vicinanza alle scuole del territorio, anche in virtù dell’esperienza maturata negli anni come presidente del Consiglio d’Istituto.
Le attività, partite sabato 5 maggio, si sono svolte nel plesso “Lorenzini”, articolandosi in tre moduli: “Esplorare il mondo e raccontarlo”, che puntava ad attività drammatico-teatrali (Rosa Dello Iacono esperta, Consiglia Gentile e Rosalia Santoro tutor); “Imparo giocando”, rivolto alla conoscenza e all’apprendimento della lingua inglese (Anna Della Volpe esperta, Simona Fabozzi e Pietra Barbato tutor); “Guardare e toccare per conoscere ed imparare” (Maria Giuseppa D’Ambrosio esperta, Immacolata Calabrese tutor) che ha visto i bambini coinvolti in percorsi ludici.
“Multiculturalità” e “Interculturalità” sono le parole d’ordine delle insegnanti responsabili dei moduli formativi che assumono il compito di prevenire tra i bambini il sorgere di mentalità intolleranti nei riguardi di altre culture. E lo fanno impostando le attività in modo piacevole e divertente, attraverso cui i baby alunni possono conoscersi, esprimersi, sperimentare e mettersi alla prova, avviando la formazione di una personalità critica, requisito indispensabile per la comprensione dell’ambiente di vita. Del resto, come sostiene Graziella Favaro, pedagogista e scrittrice, punto di riferimento per la didattica dell’inclusione, “l’insegnante è il mediatore interculturale in grado di creare momenti pedagogici capaci di andare oltre le reciproche differenze”.
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