Nairobi, la città dai due volti

di Antonio Arduino

Nairobi è una città dai due volti. Uno caratterizzato da ricchezza di edifici che offrono a coloro che hanno possibilità economiche ristoranti e alberghi più o meno lussuosi sulla base di quanto si ha la possibilità di spendere, il secondo al quale appartiene la gran parte della popolazione di questa città che conta circa 4 milioni di abitanti caratterizzato da una miseria che si taglia con il coltello già che non esiste una media borghesia.

Così se il turista entra in uno dei ristoranti di medio alto lusso, presenti anche nei tanti centri commerciali di Nairobi, i residenti si accontentano dei cosiddetti ristoranti realizzati all’interno di baracche che costeggiano tutte le strade della città. Baracche in legno che ricordano quelle presenti lungo la costa domiziana e nelle campagne 50 anni fa dove ci si fermava per prendere un panino. ui gli abitanti di Nairobi non potendo permettersi altro, dal momento che lo stipendio medio è di cento euro mensili, si fermano per un pranzo dal costo di pochi euro, consumato a poca distanza o addirittura nei pressi di un canale di scolo o di un mucchio di rifiuti.

Una realtà avvilente se si pensa allo spreco di denaro creato anche in questo paese dalla corruzione che in maniera ufficiale si combatte ma che in realtà, sottobanco, continua ad esistere. Una corruzione che, stando al racconto fatto da chi vive in questo paese da anni, è a tutti i livelli e interessa tutti i settori. Un esempio per tutti alle elezioni amministrative è sufficiente dare una mancia dai 20 ai 50 centesimi di euro agli elettori per ottenere una valanga di voti.

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