Pignataro Maggiore – I militari del nucleo Cites di Napoli (Nucleo specializzato nella repressione dei reati connessi al commercio di specie esotiche ed in via d’estinzione, al contrasto del fenomeno del bracconaggio e dei reati in danno degli animali) hanno proceduto al trasferimento di un esemplare di scimmia (Macaca) rinvenuta il 30 giugno 2014 nei pressi della struttura denominata “Dog’s Town”, a Pignataro Maggiore, nel Casertano.
Come per gli animali da compagnia che nel perdio estivo vengono abbandonati dai padroni, senza alcun senso di umanità e scrupolo, anche per questa sventurata scimmia è probabilmente avvenuta la stessa cosa, con la differenza che chi l’ha abbandonata, oltre al reato dell’abbandono di animali ha anche violato il divieto, penalmente rilevante, di detenzione di esemplare di specie pericolosa per la pubblica incolumità. Infatti, le scimmie non possono essere detenute da privati perché considerate dalla legge specie pericolose, sia per il pericolo connesso alla potenziale aggressività dell’animale, anche per le patologie che può trasmettere all’uomo. Solo alcune strutture possono essere autorizzate alla detenzione, ma non privati.
L’esemplare venne affidato alla struttura “Dog’s Town” in attesa dell’individuazione di un centro specializzato che potesse consentire il recupero del primate. Dopo lungo tempo, grazie all’attività svolta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, la Prefettura di Caserta, il Ministero dell’Ambiente ed ai Carabinieri del Nucleo Cites, si è riusciti a trovare una nuova casa per “Piera”, questo è il nome della scimmia che le fu dato da colui che se ne’è preso cura presso il “Dog’s Town” di Pignataro Maggiore, che l’ha assistita amorevolmente per 4 anni. L’esemplare è stato sedato e visitato da un veterinario specializzato in esotici e trasportato dai militari del Nucleo Cites insieme allo stesso veterinario, il tutto per garantire un viaggio in sicurezza per la scimmia.
Il nuovo centro presso il quale il primate è stato trasferimento è il Centro di recupero animali specie selvatiche ed esotici di Monte Adone (Bologna), una struttura autorizzata dal Ministero dell’Ambiente proprio per la cura ed il recupero degli animali esotici vittime del commercio illegale. Ora inizierà il recupero di Piera, che dovrà lentamente perdere la dipendenza dall’uomo (imprinting) ed essere gradualmente inserita in gruppo di simili. L’azione di controllo del commercio e la repressione del traffico di specie esotiche da parte dei carabinieri è costante ed incisiva ed è orientata ad evitare che possano ripetersi storie come quelle di Piera.