Dalle prime ore del mattino i carabinieri hanno eseguito nel quartiere San Cristoforo di Catania un provvedimento di custodia cautelare emesso dal gip del Tribunale etneo su richiesta della locale Dda nei confronti di 27 indagati, tra cui tre minorenni, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina e marijuana. In arresto: Maurizio Bafumi, 24 anni; Mario Scuderi, 59; Simone Consolo, 25, Orazio Vicino, 20, già detenuti; Giuseppe Allegra, 39; Giovanni Germanà, 24; Alfio Rapisarda, 60; Gaetano Musumeci, 50; Salvatore Consolo, 22; Gaspare Ranno, 48; Prospero Raccuia; 22; Vito Vinciguerra, 26; Vincenzo Zuccariello, 25; Giovanni Bellamacina, 23; Giacomo Biondo, 36; Davide Breve, 44; Angelo Fuselli, 34; Angelo Pescatore, 36; Giuseppe Mardhi, 27; Giuseppe Minutola, 22; Giuseppe Napoli, 38; Luigi Scuderi, 20 (ai domiciliari); Salvatore Sicali, 46; F.E., 19; F.S., 19; M.J., 17.
L’indagine, dei militari della compagnia di Piazza Dante, ha consentito di accertare la convivenza pacifica nel quartiere, considerato il più redditizio supermarket cittadino della droga, di due piazze di spaccio riconducibili a differenti gruppi criminali situate a meno di 100 metri di distanza l’una dall’altra con numerosi episodi di “collaborazione” attraverso un sistema di vedette che, con veicoli e motocicli, avevano il compito di avvisare i pusher dell’eventuale presenza di forze di polizia.
All’operazione, denominata “Bivio”, hanno preso parte circa 200 militari del comando provinciale di Catania, il Nucleo elicotteri di Fontanarossa, squadre della compagnia di intervento operativo del XII Reggimento “Sicilia” e unità cinofile.
Accertata la convivenza pacifica di due piazze di spaccio riconducibili a differenti gruppi criminali presenti a meno di 100 metri di distanza l’una dall’altra, con numerosi episodi di “collaborazione” finalizzati ad eludere i controlli delle forze dell’ordine (le rispettive vedette avvisavano abitualmente i “vicini” dell’arrivo delle pattuglie delle forze dell’ordine). Le indagini hanno consentito anche di accertare la disponibilità in capo ad una delle due organizzazioni di una considerevole disponibilità di armi da fuoco (uno dei consociati è stato trovato in possesso di ben tre pistole di diverso calibro e di un nutrito quantitativo di munizioni, tutte efficienti e pronte all’uso). Il fatturato quotidiano delle due piazze di spaccio, una delle quali trattava esclusivamente cocaina, si aggirava sulla cifra di circa 15mila euro al giorno. All’interno delle due organizzazioni ogni singolo sodale rivestiva un preciso ruolo (pusher, vedetta, responsabile della piazza etc.) con turni regolari, come si trattasse di una vera e propria “attività industriale”.
Nel corso dell’indagine, protrattasi fino a luglio 2017, supportata da attività tecniche, intercettazioni telefoniche ed ambientali, sono stati tratti in arresto 16 soggetti, segnalati oltre 100 avventori quali assuntori di sostanze stupefacenti, sequestrati oltre 5 chili di marijuana e 200 grammi di cocaina, nonché la somma di oltre 5mila euro ritenuta provento dell’attività di spaccio. Gli investigatori hanno documentato come le organizzazioni si avvalessero di un sistema di vedette che, munite di veicoli e motocicli, avevano il compito di avvisare dell’eventuale presenza di forze dell’ordine i pusher. Questi ultimi, inoltre, dopo essere stati avvicinati da occasionali avventori, ricevuto il corrispettivo, prelevavano di volta in volta le singole dosi di stupefacente da nascondigli ricavati generalmente negli anfratti dei muri adiacenti, ed effettuavano le cessioni.
IN ALTO IL VIDEO