Aversa – Coperte, sacchi a pelo, cartoni. Usano di tutto per costruirsi il proprio giaciglio. Per casa i portici della Bper, la banca di via San Francesco da Paola. Chi transita da quelle parti non può fare a meno di notarli, soprattutto di sentire l’odore acre di escrementi, urina soprattutto.
Sono i nuovi poveri aversani, i moderni fantasmi che nessuno vede (o fa finta di non vedere). Si tratta di pochi immigrati dell’Europa dell’Est, che cercano rifugio dalla loro situazione nell’alcool. Nessuno li vede, nemmeno i servizi sociali del comune. Nemmeno quei tanti cittadini aversani pronti a segnalare sul web la presenza fuori posto di un sacchetto di rifiuti.