Nella serata del 23 luglio, a Castel Volturno e Napoli, i carabinieri della stazione di Grazzanise hanno dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Napoli Nord su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, nei confronti di due nigeriani – un uomo ed una donna, Ogwu Ifeany Amyam, 34 anni, e Charity Falluyi, di 39, – gravemente indiziati del reato di riduzione in schiavitù in concorso con l’aggravante del danno ad una connazionale minorenne.
Il provvedimento pre-cautelare costituisce l’esito di una tempestiva quanto rapida attività investigativa, coordinata dalla locale Dda partenopea e condotta dai militari dell’Arma, attraverso l’acquisizione delle dichiarazioni della persone offesa, opportunamente riscontrate, che ha consentito di: appurare, che la vittima giunta in Italia dalla Nigeria, con violenza e minacce di morte, derivanti anche dalla previa sottoposizione a riti voodoo, veniva costretta ad esercitare la prostituzione dapprima a Napoli e poi a Castel Volturno; rilevare che la ragazza era obbligata a consegnare agli indagati i proventi dell’attività di meretricio, dovendo loro corrispondere la somma di 35mila euro necessaria per estinguere il “debito” contratto per venire in Italia; accertare che gli indagati mantenevano la minore in stato di soggezione continuativo prospettando gravi conseguenze per lei e per i suoi familiari qualora si fosse rifiutata di svolgere l’attività di meretricio.
In sede di convalida, condividendo in toto l’impianto accusatorio avanzato dalla Procura, in relazione sia ai gravi indizi di colpevolezza che al concreto pericolo di fuga degli indagati, il giudice ha disposto per l’uomo la custodia cautelare in carcere mentre per la donna gli arresti domiciliari.