Giocattoli pericolosi dalla Cina: sequestri tra Abruzzo, Campania, Lazio e Puglia

di Redazione

Sono state concluse le attività di indagine nell’ambito dell’operazione denominata “Funny Gummy”, svolte nel settore del contrasto al commercio illegale di materiale contraffatto e per la tutela della salute del consumatore. Le attività, iniziate nel mese di maggio 2018, hanno trovato innesco in occasione di un controllo presso un esercizio commerciale, di proprietà di un cittadino cinese dimorante nel pescarese, durante il quale venivano sequestrati circa 450 articoli in violazione della normativa sulla sicurezza dei prodotti, prevista dal “Codice del Consumo”, per l’assenza della certificazione di conformità agli standard di sicurezza e delle indicazioni necessarie alla commercializzazione dei prodotti sul territorio italiano. In tale occasione, tra i numerosi articoli illegali rinvenuti (giocattoli gommosi, macchinine, aeroplanini e giochi componibili), venivano sequestrati anche giocattoli denominati “Funny Gummy”, consistenti in una pasta argillosa colorata modellabile, su cui non era presente alcuna indicazione in italiano, ed, in particolare, non vi erano quelle relative alla composizione chimica, alle avvertenze nell’utilizzo ed al luogo di provenienza e fabbricazione, rendendo, quindi, i prodotti potenzialmente pericolosi per il consumatore finale.

La pasta modellabile, di grande utilizzo tra i bambini di età compresa tra i 5 ed i 13 anni, risultava non compatta e, quindi, era difficile da modellare e produceva molti residui di dimensioni ridotte, facilmente ingeribili dai bambini più piccoli. Nella stessa occasione, venivano sottoposti a sequestro diverse confezioni del “Slime” (letteralmente melma o bava), sostanza gelatinosa formata principalmente da gomma di guar (gomma di origine vegetale che serve a non far addensare o solidificare i composti chimici), che viene resa più o meno liquida con l’aggiunta di prodotti chimici. Peraltro, gli “slime” sequestrati, di molteplici colori e densità, risultavano venduti in anonimi barattoli privi anch’essi di ogni indicazione ed, in moltissimi casi, risultavano maleodoranti.

Il sequestro operato forniva lo spunto ai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pescara per l’esecuzione di approfondimenti, finalizzati ad individuare la provenienza dei prodotti illeciti e, soprattutto, a ricostruire e disarticolare la filiera della redditizia ma illegale distribuzione. L’investigazione avviata, corroborata da accessi e acquisizioni documentali, sebbene resa complesso dalla notoria ritrosia dei commercianti di settore e dall’assenza, ovvero dalla scarsità o frammentarietà della documentazione commerciale e fiscale, permetteva di risalire a tutti i livelli della distribuzione, fino ai maggiori grossisti ed importatori degli articoli irregolari, consentendo così l’avvio di una attenta e minuziosa ricostruzione della “filiera illecita”.

Le indagini portavano le Fiamme Gialle pescaresi ad individuare diversi punti di distribuzione dei giocattoli “pericolosi” oltre che in Abruzzo, anche in altre località del territorio nazionale – in Campania, Lazio e Puglia -, arrivando ad effettuare ulteriori sequestri di centinaia di migliaia di articoli non a norma ed a segnalare numerosi soggetti italiani e stranieri alle competenti Autorità, oltre che a comminare pesanti sanzioni amministrative. Nel corso delle attività si individuavano e sequestravano, altresì, numerosi giocattoli provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese, contraffatti, copia precisa dei migliori giocattoli importati dalle più prestigiose aziende italiane del settore.

Tra questi ci sono le “L.O.L.”, bamboline componibili vendute all’interno di una sfera di plastica, che vanno per la maggiore tra le bambine di età compresa tra i 5 ed i 10 anni, vendute nei canali legali a prezzi che variano tra i 25 ed i 35 euro a seconda del modello, ma che nella versione contraffatta venivano cedute ad un prezzo variabile tra i 5 ed i 7 euro. Le preliminari perizie tecniche, effettuate sulle menzionate “L.O.L.” sequestrate, hanno rilevato la presenza di colori che si diluiscono con il contatto prolungato con il sudore delle mani, scarsa congruenza dei pezzi da montare, con conseguente rischio di frammentazione in pezzi estremamente piccoli e pericolosi qualora ingeriti, oltre alla assoluta mancanza di indicazione dei componenti plastici utilizzati.

I sequestri hanno interessato anche altri modelli riproducenti perfettamente, nell’estetica e nel packaging, prestigiosi giocattoli quali “Avangers”, “Cars”, PJMask”, “Frozen”, “Minions” ed altri. Complessivamente sono stati effettuati nr. 13 interventi operativi, con accessi presso rivenditori, distributori e/o importatori, nelle città di Pescara, Napoli, Roma, Poggiomarino (Napoli), Modugno (Bari) ed Alba Adriatica (Teramo). L’intera operazione di servizio si è conclusa con il sequestro di giocattoli per un totale di 1.250.000 articoli, per un valore commerciale dai 4 ai 5 milioni di euro e con la segnalazione alle rispettive Camere di Commercio di 9 soggetti, italiani e cinesi, per le violazioni amministrative previste dal Codice del Consumo, per le quali saranno irrogate sanzioni per 225mila euro. Sono stati, altresì, denunciati all’autorità giudiziaria cinque soggetti extracomunitari (quattro cinesi e un bengalese), per i reati di contraffazione di marchi e frode in commercio. I sequestri eseguiti hanno evidenziato un elevatissimo livello qualitativo di imitazione sia del packaging che della componentistica, che però rimane di bassissimo livello per quanto riguarda la qualità dei materiali usati ed i processi di produzione.

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