I carabinieri di Reggio Calabria e Vibo Valentia, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) reggina, hanno arrestato tre persone con l’accusa, in concorso tra loro e con altri indagati – già colpiti da analogo provvedimento lo scorso 10 novembre – di omicidio, ricettazione, e detenzione e porto di armi clandestine e da guerra. Le indagini avrebbero permesso di individuare i mandanti e gli esecutori dell’omicidio di Giuseppe Canale, affiliato alla cosca di ‘Ndrangheta ‘Condello-Chirico’, ucciso il 12 agosto del 2011 in pieno giorno da due killer vibonesi, assoldati dall’organizzazione reggina. Per gli arresti è stata decisiva la collaborazione del pentito Nicola Figliuzzi, uno dei due sicari di Canale.
Con i tre arresti eseguiti dai Carabinieri, che si aggiungono ai sei già avvenuti lo scorso novembre – si chiude il cerchio sull’omicidio di Giuseppe Canale. Fondamentale per la chiusura delle indagini sono state le dichiarazioni rese alla dda di Reggio Calabria da Figliuzzi (finito in manette durante il primo filone di indagini) insieme a quelle di altri collaboratori di giustizia. I reati imputati, che hanno portato all’esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare, prevedono l’aggravante del metodo e delle finalità mafiose.
Dalle indagini è emerso che Giuseppe Canale è stato ucciso perché era diventato un ‘personaggio scomodo’ all’interno del gruppo di ‘ndrangheta facente capo ad Antonino Crupi e Domenico Marcianò. L’uomo, infatti, sarebbe stato l’esecutore materiale dell’omicidio di Domenico Chirico, suocero di Crupi, del 20 settembre del 2010. Uno dei tre arrestati di stamattina, secondo quanto riferito dai carabinieri, avrebbe messo a disposizione il proprio negozio di ortofrutta a Reggio Calabria per le riunioni nel corso delle quali sarebbero state definite le modalità organizzative dell’assassinio di Canale.
IN ALTO IL VIDEO