Pensionata legata e morta di freddo: fermato il figlio

di Redazione

C’è una svolta nelle indagini sulla morte di Igina Fabbri, 71 anni, la donna morta di freddo lo scorso 6 febbraio in una casa vicino ad Arquata Scrivia (Alessandria), in Borgata Pessino, dopo essere stata legata per i polsi: i carabinieri hanno arrestato il figlio, Mauro Traverso, 46 anni, con l’accusa – secondo le prime informazioni – omicidio e sequestro di persona.

La donna era stata ritrovata dai soccorritori del servizio 118 in una casa abbandonata, circondata dalla neve caduta copiosamente nei due giorni precedenti, nella località al confine tra il Piemonte e la Liguria. A dare l’allarme era stato proprio il figlio,  che raccontò di avere ritrovato la madre con i polsi legati, semicosciente, distesa su una brandina accanto all’ingresso. L’autopsia certificò che la donna era deceduta per arresto cardiaco dovuto a ipotermia. Agli inquirenti Traverso raccontò di aver accompagnato la madre nella casa disabitata da tempo, e messa in vendita, perché lei voleva dare una ripulita. Era il primo pomeriggio di lunedì 5 febbraio. Lei, raccontò ancora il figlio, sarebbe poi tornata a piedi o si sarebbe fatta accompagnare da conoscenti. In serata Traverso tornava nella sua abitazione, addormentandosi e, come da lui riferito, senza accorgersi che la madre non fosse in casa. Solo il giorno dopo, il 6 febbraio, nel tardo pomeriggio, sarebbe tornato a Pessino per vedere se la madre era ancora lì. Disse di averla trovata con i polsi legati, in fin di vita, con indosso una maglietta leggera e senza scarpe. Era inverno, nevicava, la temperatura era attorno agli zero gradi e la casa era senza luce e riscaldamento.

Una versione che non ha mai convinto gli investigatori. A cominciare dal fatto che, dal controllo delle utenze telefoniche, l’ultima volta che la donna utilizzò il telefono era stato domenica 4 febbraio: da allora, sia quello di casa che il cellulare, squillavano senza che nessuno rispondesse. Il figlio poi raccontò di essersi addormentato presto la sera del 5 febbraio ma il suo telefonino risultava utilizzato per altre diverse ore. Ancora, fu lui a chiedere ad un conoscente di procurargli fascette come quelle ritrovate ai polsi della madre. E, soprattutto, fu lui a prosciugare, nella giornata di lunedì, utilizzando la carta Bancomat, il conto corrente della mamma. A supporto delle indagini anche le immagini di videocamere di sorveglianza comunali che l’hanno ripreso in orari non compatibili con quelli della sua versione.

La verità, secondo gli investigatori, è che la donna sarebbe stata portata nella casa di Borgata Pessino già domenica 4 febbraio, dove rimase “imprigionata” al freddo. Non è chiaro il movente. Sta di fatto che Traverso, disoccupato, dopo la separazione con la moglie era tornato a vivere con la madre che si occupava di pagargli tutte le spese. La donna aveva deciso di vendere la vecchia casa di Pessino, dove originariamente aveva vissuto col marito, con lo stesso Mauro e l’ex nuora e con l’altra figlia  che abita fuori regione. Dopo la morte del marito, la Fabbri e i figli si erano trasferiti in centro.

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