Il brigadiere dei carabinieri in congedo Lazzaro Cioffi, 56 anni, originario di Casagiove (Caserta) e residente a Maddaloni, in carcere da alcuni mesi per presunti rapporti con Pasquale Fucito, quest’ultimo ritenuto un boss della narcotraffico del Parco Verde di Caivano (Napoli), è indagato anche nell’inchiesta sull’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, avvenuto nel 2010. Per Cioffi l’ipotesi formulata dalla procura di Salerno è di concorso in omicidio volontario.
Il nome di Cioffi, ex brigadiere in servizio al gruppo carabinieri di Castello di Cisterna (Napoli), era già spuntato negli atti di indagine sull’omicidio di Vassallo: un testimone riferì della sua presunta presenza in zona nei giorni dell’omicidio ma tale circostanza non ebbe riscontri. Secondo questa pista il sindaco sarebbe stato ucciso per il suo impegno nella lotta allo spaccio e per aver scoperto un giro di droga sulla costa cilentana. Il 14 giugno Cioffi è stato interrogato dal pm Colamonici sull’accusa di concorso in omicidio: si è avvalso della facoltà di non rispondere.
L’AGGUATO A VASSALLO – La sera del 5 settembre 2010, intorno alle 22:15, mentre rincasava alla guida della sua automobile, Vassallo è stato ucciso da uno o più attentatori allo stato ignoti; contro di lui sono stati esplosi nove proiettili calibro 9, sette dei quali a segno. Benché allo stato la matrice dell’attentato sia ignota, il pubblico ministero Luigi Rocco, incaricato delle indagini, ha avanzato l’ipotesi che esso sia stato commissionato dalla camorra al fine di punire un rappresentante delle istituzioni che si era opposto a pratiche illegali: un collegamento potrebbe risiedere nelle azioni svolte da Vassallo a tutela dell’ambiente, era visto dalla camorra come un ostacolo al controllo del porto che le garantirebbe libertà nei commerci illegali di droga. Il 25 marzo 2015, Bruno Humberto Damiani è unico indagato per l’omicidio di Angelo Vassallo.