Spaccio di droga tra San Prisco e dintorni di Caserta: 11 arresti

di Redazione

Tra i comuni casertani di San Prisco, Santa Maria Capua Vetere, Frignano e nelle case circondariali di Arienzo e Bologna, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, i carabinieri della Stazione di San Prisco hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 11 indagati (10 destinatari della misura cautelare in carcere, una degli arresti domiciliari) gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio e cessione in concorso di droga.

In carcere sono finiti: Paolo Buono, 27 anni, di Santa Maria Capua Vetere; Giovanni Cestrone, 23, di San Prisco; Maria Cristillo, 41, di Santa Maria Cv; Tommaso D’Angelo, 46, di San Prisco; Francesco Dell’Imperio, 30, di Frignano; Pasquale Farina, 22, di San Prisco; Vincenzo Mauro, 29, di San Prisco; Dario Mingione, 27, di Santa Maria Cv; Marcello Benetenuto Paolella, 40, di Santa Maria Cv; Pasquale Regino, 36, di Frattaminore. Ai domiciliari: Domenico Funiciello, 26, di Santa Maria Cv.

L’attività investigativa, condotta dall’ottobre del 2015 al marzo 2016, è stata sviluppata mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali, acquisizione e sviluppo dei tracciati del traffico telefonico delle utenze in uso agli indagati nonché attraverso servizi di osservazione pedinamento e riscontro che hanno consentito di edificare un solido compendio indiziario-probatorio in ordine alla sussistenza ed operatività di un’associazione dedita al traffico ed allo spaccio di hashish e cocaina, stabilmente operante nelle zone di San Prisco e nei paesi limitrofi della provincia di Caserta.

Il lavoro investigativo ha inoltre permesso di accertare complessivi 52 episodi tra detenzione ai fini di spaccio e cessione in concorso di sostanze stupefacenti. Sono stati, infatti, valorizzati i contatti telefonici tra gli indagati ed i contenuti delle conversazioni intercettate nelle quali quest’ultimi, utilizzando linguaggi criptici (ad esempio: “somme di danaro” per indicare la “cocaina” – prendere un caffè per determinare l’incontro – “cose buone buone”, “documenti”, “libretti” – “1 chilo di vongole” – “macchina marrone e macchina bianca”), fissavano appuntamenti ed indicavano i luoghi e le date in cui svolgere le cessioni delle sostanze illecite. Il gip, concordando con la richiesta di misura coercitiva avanzata dalla Procura antimafia di Napoli, anche per quanto riguarda la valutazione di sussistenza di concrete ed attuali esigenze cautelari, ha disposto, nei confronti di 10 indagati la custodia cautelare in carcere e per uno di essi la misura degli arresti domiciliari.

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