Arienzo, “Matricola Zero Zero Uno”: presentazione al Moz-Art

di Redazione

Era il 1904 quando venne approvata la legge numero 36 in cui furono stabiliti alcuni principi sulla disposizione dei manicomi e degli alienati, e soprattutto, l’obbligo del ricovero solo per malati pericolosi o che avevano dato pubblico scandalo. Il libro di Nicola Graziano, Magistrato del Tribunale di Napoli, racconta il viaggio di anime intrappolate nella mente di una società che le ha emarginate, offrendo loro un lento scorrere del tempo in luoghi aridi. È stata la legge n. 180 del 1978, chiamata anche Legge Basaglia come il suo promotore, che ha portato ad un’apertura culturale e politica importante: l’inizio della chiusura dei manicomi esistenti e il divieto di costruirne nuovi, l’introduzione del trattamento sanitario perlopiù volontario e la permanenza breve in ospedale.

Era la mattina del 27 ottobre 2014 quando Nicola varcò la porta dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa con un permesso di tre giorni rilasciato dal Ministero della Giustizia. Non fu solo a intraprendere quest’avventura, perché entrò separatamente anche il fotoreporter Nicola Baldieri dichiarando di essere un inviato di un giornale nazionale. Prima della chiusura di queste strutture, l’autore voleva essere per i detenuti l’ultima novità, l’ultima vita da interrogare per passare il tempo e affacciarsi sulle storie degli altri cercando similitudini e opposizioni con la propria. Da giudice a matricola 001 con difficoltà comportamentali, questa è stata la sua identità nel viaggio tra colori forti, sbiaditi e quasi dimenticati. I colori e le parole saranno il filo conduttore dell’evento che ad Arienzo, giovedì 5 luglio, alle ore 20, in piazza Lettieri, avrà luogo al Moz-Art, storico locale della Valle di Suessola, da sempre una fucina di cultura e condivisione.

L’autore, Nicola Graziano, sarà interrogato dal poliedrico Luigi Carfora affiancati dalla lettura di Lucia Ferillo. Durante l’evento Christophe Mourey e Carla Merone creeranno delle opere dedicate al tema: sotto gli occhi dei presenti la follia diventa un gesto di liberazione artistica. Personaggi annegati nell’oblio, invece, saranno i monologhi di Folies, un progetto a cura del Collettivo  Pippe – Progetto Indipendente Promozione Potenzialità Espressione – che accompagneranno il racconto di un’esperienza che ha segnato l’autore, ma anche il lettore.

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