Felice Meo è un artista ischitano che crea delle magnifiche sculture utilizzando materiale di scarto che ricicla accuratamente. Felice ama la natura e le passeggiate, e raccoglie i pezzi di metallo e ferro da amici e negozi e, unendoli tra loro pazientemente, realizza vere e proprie opere d’arte. Così bulloni, dischi, cilindri, pinze dei freni, portiere d’auto, vecchie cisterne in ferro e varie parti metalliche, che solitamente trovano posto in discarica e rappresentano un problema di smaltimento rifiuti, tornano a nuova vita dopo essere state pulite, selezionate e assemblate con gusto e ricercatezza dall’artista ischitano, fino a prendere forma e trasformarsi in un’opera d’arte contemporanea armonica, incredibilmente fluida, quasi morbida. Capace di stupire, di esprimere una forza travolgente, veicolare un concetto chiaro di modernità e creatività dall’impatto immediato.
Le sculture di Felice Meo vogliono celebrare un mondo naturale che si sta sempre più sgretolando, ed essere un antidoto alla follia dei consumi sfrenati. Il 20 luglio gli spazi dell’Hotel Marina 10, il boutique&design hotel di Casamicciola Terme, faranno da cornice al vernissage del maestro Felice Meo dal titolo “Visioni e Passioni” che avrà inizio alle ore 21. La mostra sarà allestita dal 20 luglio fino al 30 settembre. La mostra “Visioni e Passioni” nasce dall’accostamento di pezzi di vecchie cisterne d’acqua con fili di ferro che diventano capelli di affascinanti e sinuose donne. Con uno sguardo all’oggetto, la mente dell’artista comincia a viaggiare, fino a quando non arriva l’idea giusta e l’oggetto inanimato cambia forma prendendone una nuova.
«Esigenza prioritaria nel mio lavoro è sempre stata la relazione dell’opera con lo spazio in cui viene collocata. La scultura, infatti, è la realizzazione di un “proprio” spazio dentro lo spazio maggiore dove si vive o ci si muove. L’opera, quando trasforma il luogo in cui è posta, ha veramente una valenza testimoniale del proprio tempo, riesce ad improntare di sé un contesto, per arricchirlo di ulteriori stratificazioni di memoria. La mostra si terrà all’Hotel Marina 10, nella piazza principale di Casamicciola. Appena ho visto l’albergo ho pensato che le mie sculture sono in un posto magico».
Lontano dagli ambienti artistici, o da circoli accademici, Felice Meo comincia a dar vita alle sue creazioni nella sua casa nella zona alta di Casamicciola, un ‘atelier’ lontano da centri culturali o da pazze idee commerciali. I suoi più fidati collaboratori e amici non sono artisti con vestiti stravaganti e capelli spettinati, ma persone comuni. Sono il fabbro, l’idraulico, il meccanico sempre pronti a dare una mano ‘regalandogli’ vecchie lastre, boiler o dischi di frizione e parti di auto come porte e tettucci, tutti materiali da riciclo. Dopo il diploma di ragioneria, Felice Meo ha frequentato un corso per il recupero e il restauro dei materiali lapidei e, pian piano, sono arrivati i primi riconoscimenti per la sua arte. Ma Felice è soprattutto un autodidatta, sperimenta l’arte del riciclo creativo e le sue opere sono molto apprezzate.
Ed è proprio questa la forza dell’arte di Felice Meo: dare vita a qualcosa di inanimato. Recuperare uno scarto e rivestirlo di dignità. Rendere bello, artistico e soprattutto unico, ciò che solitamente è considerato immondizia, ovvero un ammasso di rottami. Ogni opera, infatti, è un pezzo unico, frutto di ore di selezione, studio e lavoro. Nella sua casa a Casamicciola dove ci sono le sue opere, c’è una cornice con la foto di famiglia. C’è la moglie Rudh Anna, la figlia Giulia di 24 anni e il figlio Francesco di 22 anni. «Questa è la mia famiglia, la più bella scultura ed opera d’arte che ho realizzato».