Aversa – Chi vuole il Puc? Si preannunzia un’estate calda sullo strumento di pianificazione urbana che, in teoria, dovrebbe essere adottato entro la fine dell’anno. Il nervo scoperto da sempre, anche a causa dei troppi interessi economici che vi gravitano intorno, è stato toccato dalla revoca della nomina dell’assessore Gilda Emanuele. “Bisognerebbe chiedere all’assessore Emanuele, con la quale non parlavo da mesi, viste le reiterate richieste inascoltate a intervenire sugli abusi edilizi o su quanto si sta consumando in termini culturali per interventi non consoni sul territorio di Aversa, quali sono state le motivazioni reali che hanno portato alla sua defenestrazione”, commenta il sindaco Enrico De Cristofaro, che aggiunge: “Solo ora che ho ripreso la delega nelle mie mani sto ponendo rimedio. Sosteneva l’assessore che non poteva intervenire su approvazioni di progetti insignificanti, perché altri enti li avevano approvati. Una cosa senza senso. Si chieda sempre ad Emanuele che cosa ha fatto per far rimuovere situazioni di spregio urbanistico nel nostro territorio e, visto che ci siamo, chiediamole quando mi avrebbe informato su atti che autonomamente ha messo in essere senza interpellare la maggioranza”.
È un fiume in piena il sindaco che continua: “Una cosa l’ha fatta, ha organizzato qualche convegno con la partecipazione di professionisti a lei vicino, ma cosa ha fatto per il Puc nessuno lo sa”. Poi, infine, la bordata conclusiva: “Una cosa è certa: voleva tentare di farlo all’interno dell’ufficio, forse pensava di controllare autonomamente scelte scellerate, come per le Zone G. Purtroppo, per lei, ha ricevuto un mio ‘no’ categorico. Per la redazione del Puc deve essere predisposto un bando e attrarre le migliori professionalità internazionali. Non è mia abitudine, ma con una professionista che mistifica i fatti sono pronto al confronto. Una cosa è certa: è stata sfiduciata unanimemente da tutta la maggioranza. Nessuno sapeva della sua scelta”.
Immediata la risposta della ormai ex assessore Emanuele: “Le affermazioni del sindaco sono molto gravi. Spero che si renda conto della gravità di quanto va affermando. Lui parla con le parole, io con i fatti. Fornisco al cronista la nota dell’8 maggio scorso con la quale il sindaco veniva informato della mia ipotesi di delibera che lui dice di aver conosciuto solo nella giornata della convocazione del consiglio comunale del primo luglio”. “Piuttosto – continua l’architetto aversano – sarebbe interessante chiedere al sindaco lui in più di un anno cosa ha fatto per il Puc? Dal 2016 fino al 19 luglio 2017 cosa è stato fatto per il Puc? De Cristofaro non ha proceduto nemmeno alla nomina del Responsabile Unico del Procedimento per il Puc, io avevo avviato l’iter e forse è stato questo a dare fastidio”.
Sulla vicenda da registrare anche una nota del Movimento 5 Stelle, che sottolinea: “Così come già fatto in Consiglio comunale, ribadiamo che la materia urbanistica è materia molto seria che non merita di essere trattata in modo frettoloso ma, come richiede la normativa di settore, che il nostro sindaco ben conosce, deve essere oggetto di procedimenti amministrativi di ben altro rilievo e approfondimento. Invece, solo per coprire i ritardi e disservizi e la colpa di chi avrebbe dovuto agire secondo i principi della buona prassi amministrativa e non l’ha fatto, si espone ancora una volta il Comune di Aversa al rischio di vedersi convocare in altri giudizi innanzi al Tribunale amministrativo regionale”.