Aversa, barriere architettoniche. Zaccariello: “Per disabili non basta accendere di rosso il Comune”

di Antonio Arduino

Aversa – L’amministrazione comunale solo qualche giorno fa ha aderito ad una iniziativa promossa dal vice direttore regionale di Special Olympics, tesa a festeggiare il cinquantesimo anniversario dell’associazione a carattere internazionale che opera a favore dei disabili, accendendo di rosso la casa comunale per un intero giorno. La stampa ha riportato le parole per l’iniziativa espresse dal consigliere comunale Francesco Di Virgilio ed ancora più dal sindaco Enrico De Cristofaro che ha sottolineato, in maniera esplicita, l’attenzione del comune alle problematiche dei ragazzi disabili. Affermazioni che fanno piacere ma che non risolvono alcun problema per coloro che sono affetti da disabilità che limitano l’attività motoria. Accendere di rosso la casa comunale non basta per dare davvero aiuto ai diversamente abili.

Da queste colonne abbiamo segnalato in più occasioni la necessità di intervenire per abbattere alcune barriere architettoniche che sono state segnalate da Carlo Zaccariello, vicepresidente della consulta dei disabili fino allo scorso anno. Barriere architettoniche che impedivano a chi, come Zaccariello, è costretto, da sempre, ad utilizzare una sedia a rotelle 24 ore su 24. In particolare, Zaccariello, che ora ci riprova, aveva segnalato in più occasioni l’impossibilità di accedere all’ufficio postale di via Corcione, l’impossibilità di accedere alla cassa prelievi presente negli uffici postali sia di via Corcione che  di viale Europa l’impossibilità di accedere all’ufficio tributi, questo solo per ricordare alcune della difficoltà create ogni giorno ai diversamente abili su sedia a rotelle da barriere architettoniche che per legge non dovrebbero esistere dal 1989. Barriere che l’allora sindaco Ciaramella nel suo primo mandato tentò di eliminare con un’apposita ordinanza successivamente ritirata. Barriere che rendono difficile la vita di un diversamente abile su sedia a rotelle e soprattutto gli rendono, di fatto impossibile raggiungere un minimo di autonomia. Cosicché mostrare attenzione ai problemi dei diversamente abili accendendo di rosso la casa comunale per Carlo Zaccariello non sembra essere un’azione sufficiente.

Certo, la presenza di barriere architettoniche non è responsabilità esclusiva di questa amministrazione giacché i problemi evidenziati dal vicepresidente della consulta dei diversamente abili sono vecchi di anni, tant’è che sono stati segnalati a tutte le amministrazioni che si sono susseguite da Ciaramella in poi. Il risultato è stato sempre lo stesso: nessuna risposta pratica. Leggendo che molto è stato già fatto viene in mente che la città ha un assessore deputato alle Politiche sociali, è stata realizzata la Consulta dei diversamente abili, è stato nominato un Garante dei diversamente abili ma nulla è stato fatto concretamente per cancellare le barriere architettoniche segnalate da Zaccariello che rendono difficile la vita a persone costrette ad utilizzare una sedia a rotelle. Probabilmente perché ci si dimentica che diversamente abili si può nascere ma che lo si può anche diventare. Un incidente d’auto può costringere chiunque a vivere su una sedia a rotelle. Inoltre piccole o grandi disabilità arrivano con l’avanzare degli anni, basti pensare alle disabilità visive corrette con delle lenti. E allora, per dimostrare solidarietà con i diversamente abili non ci si deve limitare ad accendere di rosso la casa comunale ma occorre abbattere le barriere architettoniche, cominciando da quelle segnalate da Zaccariello.

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