Aversa, caos Centro Impiego: l’unica soluzione è trasferirlo in una sede idonea

di Antonio Arduino

Agenzia per l’impiego, un impegno mancato dell’amministrazione De Cristofaro e dell’amministrazione provinciale. Un impegno mancato perché, al di là della situazione caotica denunciata in questi giorni dalle forze politiche locali, fin dal 29 novembre 2016 il primo cittadino, dopo una visita fatta per verificare le condizioni della struttura dandone anticipazione Pupia, aveva espresso l’intenzione di trasferire l’agenzia in tempi rapidi in una struttura di proprietà comunale, considerando quella messa a disposizione dalla Provincia inadeguata per localizzazione e volume d’utenza. Nella stessa occasione la dirigente dell’agenzia aveva preannunciato un miglioramento del servizio di prenotazione dell’utenza, effettuato attraverso la semplice sottoscrizione di un foglio affisso all’esterno della struttura e poi consegnato dagli stessi utenti ad uno dei dipendenti dell’agenzia.

Tutto questo non è avvenuto. L’agenzia è sempre in via Pomella e, nonostante i lavori di adeguamento alle norme di legge per le strutture e gli uffici aperti al pubblico, imposti dall’Azienda sanitaria locale, l’agenzia è ancora priva di un’efficace uscita di sicurezza dal momento che uscita ed entrata coincidono e presenta ancora barriere architettoniche, in particolare con un dislivello tra aperture sulla strada e il piano stradale, così che in caso di fuga precipitosa dalla struttura gli utenti potrebbero cadere in strada rischiando di essere investiti dalle autovetture di passaggio. Quanto alla regolamentazione del traffico nella zona, nonostante le affermazioni dei politici riportate dai media in questi giorni, è bastato raggiungere l’agenzia nella tarda mattinata di lunedì, 9 luglio, per rendersi conto che nulla è cambiato. La prenotazione è ancora fatta su un foglio affisso sul muro e l’utenza è talmente consistente da non riuscire ad entrare nell’edificio, continuando a sostare all’esterno come accadeva in passato. Addirittura, come riferiscono alcuni utenti, c’è chi arriva alle tre di notte per prenotarsi l’entrata durante la prima mattinata successiva.

Considerando che l’Agenzia dell’impiego è stata realizzata all’interno di un edificio acquistato dall’Ente Provincia attraverso la pubblicazione di un bando apposito in cui venivano indicate le caratteristiche di cui la struttura doveva essere dotata, ci si chiede perché o chi abbia avuto interesse all’epoca a favorire l’acquisto di quella struttura che si è dimostrata inadeguata fin da subito. Tant’è che è stata chiusa per il mancato rispetto di norme di legge alle quali ha dovuto adeguarsi, sia pure parzialmente. Non era preferibile lasciare l’agenzia per l’impiego nei locali occupati al Parco Coppola o in quelli di viale della Libertà in cui era stata ospitata per anni? Insieme alla necessità di risolvere in tempi brevi, brevissime la situazione caotica che si verifica con puntualità impressionante ogni giorno, non sarebbe opportuno che l’attuale amministrazione, accomunata magari, all’opposizione, richiedesse un intervento della magistratura per verificare gli atti che hanno portato l’agenzia dell’impiego nel palazzetto di via Pommella? Forse è utopia ma conoscere la verità sarebbe un gran bene.

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