Aversa – Stop agli interventi chirurgici di elezione, ossia quelli programmati e non di emergenza, e “giallo” sulle dimissioni del direttore sanitario Angela Maffeo. E’ caos all’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa, il più grande ospedale dell’Asl di Caserta, un nosocomio di frontiera, punto di riferimento non solo dei comuni dell’Agro Aversano, ma anche dei centri dell’hinterland settentrionale partenopeo.
Con una nota avente ad oggetto “Carenza Dirigenti Medici e personale infermieristico Pronto Soccorso – copertura turni mesi luglio – agosto e settembre 2018”, diffusa nella giornata di ieri e indirizzata ai massimi responsabili dei reparti del presidio ospedaliero normanno e dell’Asl casertana, la direttrice Maffeo dispone che, a partire dal 15 luglio prossimo, così come effettuato già in altri nosocomi aziendali, sia accorpato funzionalmente il personale dirigente e del comparto dei reparti interessati per la durata del rimanente mese di luglio e per i successivi mesi di agosto e settembre. La nota prevede anche che “dovrà essere predisposto un unico turno complessivo per ciascuna qualifica e per tale periodo dovrà essere sospesa l’attività di elezione conservando l’intera operatività per le attività di emergenza”.
In altri termini, interventi chirurgici d’elezione bloccati. “Siamo di fronte ad un ospedale allo stremo”, ha commentato Pasquale Pezzella, direttore della unità operativa di Chirurgia Mininvasiva, nella sua qualità di rappresentante sindacale dell’Ugl Medici, che continua: “Siamo passati da azienda a semplice presidio. Si buttano risorse senza programmazione alcuna. Si rileva una criticità e la si combatte accorpando tutti i reparti di chirurgia. Si parla di otto chirurghi in più. Qualcuno ci può rivelare dove sono?”. “Per i prossimi due mesi e mezzo – prosegue l’esponente Ugl – non dobbiamo effettuare interventi di elezione. In questo momento, ad esempio, è ricoverato un paziente con carcinoma, che ha bisogno di essere operato. Che faccio lo mando presso un’altra struttura? Lo mando a casa?”.
Al di là dell’operatività, che ricade, occorre evidenziarlo, tutta sulla collettività, l’esponente sindacale fa anche un discorso di professionalità e ricorda che i chirurghi coinvolti sono tutti professionisti di rilievo spesso con un’età avanzata, come lui stesso e il collega De Marco, entrambi 66ennim e con il più giovane che ha, comunque, 54 anni. “Sono arrivato presso questo ospedale – conclude Pezzella – quasi 40 anni fa ed anche allora il problema era il pronto soccorso È possibile che da allora ad oggi ci siano sempre gli stessi problemi? Dal 2001 (con il manager Rutelli) ad oggi sono passati per il pronto soccorso poco meno di trecento medici e che nessuno voglia rimanere? Quando mi chiedo perché questo caos penso che uno può essere un ottimo medico ma non altrettanto organizzatore o catalizzatore”.
Accanto a questo disservizio estremo da registrare il giallo delle dimissioni della direttrice Maffeo. Da martedì scorso si è sparsa la voce che la dirigente si fosse dimessa. Raggiunta tramite messaggi telefonici, la diretta interessata, così come il direttore generale dell’Asl di Caserta Mario Di Biasio, hanno risposto con un secco ‘No’. “Sarà certamente vero quello che dicono i due massimi dirigenti, ma – è ancora Pezzella a parlare – quando le ho chiesto: Angela le direttive ufficiali quali sono? Io sono in attesa per un’eventuale programmazione, mi è stato risposto testualmente: ‘Mi sono dimessa i problemi li lascio a voi. Buona fortuna’”.