Daniele Diana, 34 anni, aversano, una laurea in Business Administration alla Bocconi, due master, uno in Management alla London School of Economics ed uno in Sport Management – Fifa Master. Background internazionale, parla quattro lingue, ha acquisito esperienze lavorative a Londra, Amburgo, Francoforte, Hong Kong, Roma e Zurigo. Tra queste annovera quelle con Airbus e Lufthansa.
Innamorato del calcio grazie a Gianfranco Zola, decide di fare della propria passione il suo lavoro. A termine del Fifa Master, a cui era stato ammesso come unico italiano, viene chiamato per una breve esperienza con la Figc, lavorando per gli azzurri. Poco dopo selezionato fra i trentadue partecipanti al master, insieme ad una sola collega, entra nella Fifa come manager football innovation. A Zurigo accetta la sfida presentatagli dal Football Innovation Team di Fifa: quella di portare il Var (Video assistant referees) ai Mondiali in Russia. Come responsabile dell’implementazione della tecnologia Var, ha già partecipato a tre diversi tornei Fifa (Mondiale Under 20, Confederations Cup, Club World Cup), fondamentali per testare l’affidabilità delle diverse tecnologie incluse nel Var (audio, video, trasmissione di feed via fibra, eccetera), prima del debutto, per la prima volta nella storia, al Mondiale. Progetti di cooperazione con alcune delle più importanti leghe calcistiche, tra cui la Bundesliga (Germania), Serie A (Italia), Major League Soccer (Stati Uniti), sono stati fondamentali per arrivare preparati al piu grande evento sportivo al mondo.
In Russia è stata utilizzata una Var operation room (Vor) centralizzata: dall’international Broadcast Center (Ibc) di Mosca, il team Var, composto da quattro arbitri (Var, Avar1, Var2, e Avar3), aveva accesso a 38 differenti telecamere per poter meglio analizzare le azioni di gioco da ogni angolazione. Nonostante la distanza, il ritardo nella comunicazione tra il terreno di gioco e la sala Var, era meno di un secondo. Oltre al Var, al mondiale è stata confermata la Goal Line Technology (Glt), già utilizzata nel mondiale Brasiliano, mentre altri due progetti, Data Tracking, raccolta dati delle performance dei calciatori forniti in tempo reale allo staff tecnico, e Medical Analysis, monitoraggio di eventuali incidenti sul terreno di gioco, sono stati lanciati in quello che è stato definito, il torneo più tecnologico di sempre. Il modo in cui si gioca a calcio è cambiato, cosi come gli strumenti di analisi forniti alle squadre e agli arbitri. Daniele ha seguito da bordo campo tutte le 12 partite giocate nei due stadi di Mosca (Spartak e Luzhniki), inclusa la finalissima, dove la Var è stata utilizzata dall’arbitro argentino Pitana per una On-field Review, che ha poi assegnato un rigore alla Francia.
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