Continuano le attività di studio e ricerca in tema di criptomoneta da parte delle università campane, in particolare dell’Ateneo casertano ‘Luigi Vanvitelli’ e dell’Università di Salerno, consociate in un progetto di ricerca di rilevanza nazionale a favore delle imprese della Regione Campania.
All’università degli Studi di Salerno – Dipartimento di Giurisprudenza, si terrà un convegno sul tema “Initial Coin Offering – Ico: prospettive regolamentari”. A discuterne saranno alcuni dei componenti dell’Unità di Ricerca dell’Area Sud Prin 2017 dell’Ateneo, tra cui il professor Massimo Rubino De Ritis (ordinario di diritto commerciale e responsabile della Unità di Ricerca al Dipartimento di Giurisprudenza di Santa Maria Capua Vetere) e il dottor Mario Passaretta (avvocato e dottorando di ricerca presso il Dipartimento sammaritano).
Il fenomeno delle offerte iniziali di moneta virtuale è di attuale interesse, poiché realizza nuove forme di raccolta del risparmio tuttora non disciplinate da alcuna legge nazionale. Di rilevante interesse giuridico, secondo il dottor Passaretta, perché ciò si realizza per il tramite di una società che rilascia token (moneta virtuale) in cambio di altre monete virtuali più diffuse (come bitcoin o ethereum) oppure di monete avente corso legale (euro, dollaro, yen), al fine di finanziare un’attività, generalmente collegata allo sviluppo di nuovi sistemi monetari virtuali oppure all’acquisto di beni strumentali all’avvio di un’impresa di mining farm (ossia l’impresa che opera come validatrice delle transazioni nei circuiti di pagamento decentralizzato come Bitcoin). Come chiarisce De Ritis, il notevole volume d’affari che orbita intorno al fenomeno ha sollecitato l’attenzione delle autorità di vigilanza sul mercato finanziario europeo, per la alcuni possibili rischi connessi a tali nuove forme d’investimento.