Concluse le indagini, da parte della Procura di Enna, sotto la direzione del procuratore Massimo Palmeri e del sostituto Giovanni Romano, con il rinvio a giudizio di sette imprenditori edili, e di due dirigenti dell’Azienda foreste demaniali della provincia, responsabili a vario titolo dei reati di concussione, turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio e danneggiamento. L’attività di indagine, denominata “Teseo”, condotta dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Nicosia, coordinata dal comando provinciale di Enna, ha permesso di scoprire molteplici irregolarità nelle procedure di assegnazione degli appalti e nella rendicontazione contabile delle opere riconducibili all’esecuzione di lavori pubblici finanziati mediante fondi comunitari e nazionali nell’ambito del Progetto P.S.R. Sicilia 2007/2013 – Misura 226 e Misura 227, finalizzata al potenziamento ed alla ricostituzione Forestale.
I militari delle Fiamme Gialle di Nicosia hanno sottoposto a focus investigativo copiosa documentazione inerente gare d’appalto e procedure negoziali per un importo complessivo di 3 milioni di euro. All’esito degli accertamenti esperiti, sono state rilevate innumerevoli violazione di legge; nello specifico, i dirigenti dell’Azienda Foreste Demaniali di Enna, rispettivamente, in qualità di direttore dei lavori e Responsabile unico del procedimento, affidavano forniture di beni e servizi a diversi soggetti economici in violazione delle prescrizioni normative vigenti, non ricorrendo alla ‘procedura ristretta’, che prevede l’affidamento ad operatori economici previa consultazione di almeno tre ditte, ma assegnando forniture direttamente a ditte locali preconvenute, in carenza di qualsivoglia determina dirigenziale a contrarre e senza la previa individuazione dei criteri e delle modalità di selezione degli operatori economici.
Per alcune procedure negoziali, è stata riscontrata l’esistenza di un illecito accordo preliminare delle imprese partecipanti con la connivenza dei dirigenti dell’Azienda Forestale di Enna, alterando di fatto i normali meccanismi concorrenziali. L’impresa favorita a seguito di accordi preventivi, poteva così aggiudicarsi l‘appalto con un ribasso irrisorio rispetto quello bandito dalla Stazione Appaltante. Successivamente, l’impresa vincitrice sub-appaltava illegittimamente e senza alcuna autorizzazione parte dei lavori alle altre ditte rimaste escluse, spartendosi in questo modo l’importo dei lavori messo a bando dalla Stazione Appaltante. I dirigenti dell’Azienda foreste demaniali di Enna si sono resi altresì responsabili di condotte concussive in danno di un operatore economico. Costoro, infatti, si facevano consegnare beni per un ammontare complessivo di 11.300 euro, senza corrispondere alcun importo alla persona concussa, con la minaccia, in caso di rifiuto, di non ricevere in futuro altri appalti per conto dell’Azienda foreste demaniali.
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