Pugnali, spranghe di metallo e altri oggetti atti ad offendere. E’ solo una parte delle armi rinvenute a Torino, nel centro di permanenza e rimpatrio “Brunelleschi”, durante un blitz effettuato dalla polizia a seguito delle violente rivolte nei giorni scorsi. Tre, in particolare, gli episodi di tensione – il 6, l’11 e il 12 agosto – degenerati con il lancio di oggetti, danni alla struttura e materiale incendiato da parte di alcuni immigrati ospiti del centro.
Dopo quelle violenze si era proceduto all’allontanamento dal territorio nazionale di 11 immigrati – 8 tunisini e 3 marocchini – e predisposta la bonifica di tutte le aree. Proprio durante quest’ultima sono state trovate dagli agenti, nascoste nella struttura, quattro spranghe di metallo ricavate dalla rottura dei tetti, di porte e finestre, una lunga guarnizione di gomma pesante, un cavo in metallo, accendini, quindici lamette, pezzi di plastica dura, bulloni, tagliaunghie, quattro pugnali e frammenti in metallo e in cemento, simili a quelli lanciati durante la rivolta. Al momento, è stato denunciato un tunisino ed è scattato l’arresto per un senegalese per violenza e resistenza al pubblico ufficiale ma i poliziotti, anche grazie alla visione dei filmati di videosorveglianza, sono a caccia di altri eventuali responsabili.
Duro il commento del senatore della Lega e vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli: “Fatemi capire. Al Centro di Permanenza per i Rimpatri di Torino di corso Brunelleschi – dove lo scorso sei agosto ci sono stati violenti scontri scatenati dagli immigrati ospiti della struttura, con poliziotti feriti e 11 immigrati africani poi espulsi dal territorio nazionale – durante una perquisizione oggi sono stati trovati pugnali e spranghe, bulloni e lamette, e pezzi di vetro adattati ad armi da taglio? Ma questi sarebbero i poveri immigrati che dobbiamo accogliere e ospitare perché fuggono da guerre che non esistono in Marocco o Senegal? Questi sono criminali, armati come i peggiori ultras delle curve calcistiche di un tempo: via tutti gli ospiti del Cpr di Torino, via subito. E se a casa loro ci fosse davvero la guerra pazienza, tanto mi pare che siano armati e pronti allo scontro, no?”.
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