Anche il vicebrigadiere Attilio Picoco, 45 anni, in servizio alla compagnia carabinieri di Nola, è morto al San Giovanni Bosco intorno alle 19 di ieri dopo essere stato coinvolto, lo scorso 20 luglio, in un tragico incidente sulla statale Nola-Villa Literno, all’altezza di Pomigliano, in provincia di Napoli. Quel venerdì, verso le 23, Picoco, insieme insieme al collega Vincenzo Ottaviano e al vigilante Benigno De Gennaro, entrambi deceduti, fu falciato da un’auto Volkswagen Golf condotta da un 26enne di Sant’Antimo, Carmine Sannino, che, secondo gli indizi finora raccolti, non guidava sotto effetto di alcol o sostanze stupefacenti ma sembra fosse distratto nell’inviare sms dal cellulare. Proprio questa sua distrazione sarebbe alla base della tragedia.
Poco prima, la pattugli composta dai due carabinieri Picoco e Ottaviano era intervenuta per i rilievi di un incidente stradale tra una Opel Zafira e una Hyundai Atos. A supporto anche un’altra pattuglia con due militari della compagnia di Nola. Quando le operazioni erano quasi terminate sopraggiungeva, ad alta velocità, la Golf guidata dal 26enne che travolgeva i due carabinieri e la Hyundai del vigilante De Gennaro. Quest’ultimo, un cinquantenne di Quadrelle (Avellino), moriva sul colpo; l’appuntato Ottaviano veniva trasportato al Cardarelli di Napoli dove perdeva la vita poco dopo; il vicebrigadiere Picoco, invece, veniva ricoverato al San Giovanni Bosco di Napoli in gravissime condizioni. Gli altri due militari, invece, erano riusciti a salvarsi lanciandosi tra alcune sterpaglie e riportando lievi lesioni. Picoco veniva sottoposto anche a un duplice intervento chirurgico al rene, alle gambe e al bacino. Da allora era in coma farmacologico, poi sono subentrare complicazioni e, alla fine, un arresto cardiaco non gli ha dato scampo.