Aversa – E’ bufera su bando del Puc. Due associazioni nazionali ne contestano il contenuto, ritenendo assurdo il prezzo a base d’asta, una, e la non partecipazione degli ingegneri, l’altra. Sembrerebbe un “pasticciaccio” che rischia di far crollare anche le ultime residue speranze di vedere approvato lo strumento urbanistico entro l’anno in corso, pena il commissariamento.
«Un bando emanato ad agosto, – afferma Carmine Palmiero, consigliere comunale del gruppo Noi Aversani – con requisiti incongruenti, con quelli tipici dei bandi per la redazione del Puc, discriminatorio per gli ingegneri e i pianificatori». «Il bando – continua Palmiero – ha una serie di anomalie che ho segnalato questa mattina all’Ordine Nazionale degli Ingegneri e al Sindacato dei Pianificatori, in quanto oltre a prevedere solo la laurea in architettura, requisito discriminatorio per gli ingeneri, non prevede né una professionalità esperta in pianificazione né che quest’ultima abbia già redatto un Puc. Insomma un pasticcio che segnerebbe un altro fallo per un’amministrazione che ha già ampiamente dimostrato la propria inadeguatezza o, peggio ancora, un abito su misura cucito per l’amico di turno». «Chiaramente, – conclude l’esponente di Noi Aversani – noi non crediamo in quest’ultima ipotesi ma ci stiamo adoperando perché tutti i professionisti abbiano le stesse opportunità di accedere al bando, lo facciamo principalmente per una questione di equità e trasparenza».
In precedenza è giunta al comune e da una serie di istituzioni coinvolte, una nota dell’urbanista Alessandro Calzavara, responsabile dell’Associazione Nazionale degli Urbanisti e dei Pianificatori Territoriali e Ambientali. Nella nota si chiede all’amministrazione comunale di «modificare ed integrare il bando per l’appalto di procedura di gara aperta svolta con modalità telematica per affidamento del servizio di progettazione del piano urbanistico comunale, valutazione ambientale strategica e regolamento urbanistico edilizio». «A seguito di numerose segnalazioni da parte di iscritti alla nostra Associazione – si legge nella nota – si rileva che il bando prevede di fatto il pagamento della sola redazione del Puc, ma chiede anche la valutazione ambientale strategica e la redazione del regolamento urbanistico comunale». «La cifra posta a base d’asta – continua Calzavara – rappresenta un minimo fissato per legge anche in caso di controversie con il giudice amministrativo perciò non sembra corretto porlo a base d’asta per cui l’offerta del concorrente dovrà necessariamente essere ridotta. In caso di controversie la stazione appaltante si potrebbe trovare in notevole oggettiva difficoltà».
Da qui la richiesta all’ordine degli ingegneri di diffidare il comune di Aversa a modificare i dati del calcolo del corrispettivo da porre a base d’asta inserendo anche le due voci mancanti della prestazione valutazione ambientale strategica e regolamento urbanistico edilizio e, di conseguenza, modificare i tempi di chiusura della gara. Richieste che, probabilmente, non saranno accolte dall’amministrazione comunale che rischia, però, di vedere invalidato il bando per via giudiziaria con la iattura della nomina di un commissario ad acta da parte dell’Amministrazione Provinciale. Un evento che, però, spaventa non più di tanto l’attuale maggioranza tenuto conto che l’attuale assessore all’Urbanistica in provincia è il consigliere comunale aversano di Campania Libera, Rosario Capasso. Insomma, controllato e controllore coinciderebbero nella stessa persona.