Aversa – “Sono venuti meno i requisiti ‘intuitu personae’ che erano alla base del conferimento iniziale”. Con questa motivazione non troppo specifica, che al massimo lascia intendere il venir meno del rapporto di fiducia, il sindaco Enrico De Cristofaro, con provvedimento datato 30 agosto (guarda immagine in basso), ha revocato al consigliere di opposizione Carmine Palmiero, la delega di ufficiale dello stato civile. Impedendogli addirittura di non poter più celebrare dei matrimoni civili, il primo cittadino ha rafforzato il muro che lo divide, ormai da tempo, da Palmiero e da tutti gli ex alleati del gruppo “Noi Aversani”.
Tutto sarebbe nato – è l’ipotesi sostenuta dal consigliere di minoranza – dopo la pubblicazione, da parte di Palmiero, sul suo profilo Facebook, di una foto che lo ritraeva con la fascia tricolore mentre celebrava, appunto, un matrimonio civile. “Finito in preda al panico e sentendosi leso nel suo intoccabile potere – commenta Palmiero – il sindaco mi ha revocato la delega. Credo sia superfluo giudicare questo atto antidemocratico e dispotico, oltre a dimostrare, ancora una volta, la totale incompetenza del primo (?) cittadino a ricoprire un ruolo istituzionale, terzo e superpartes”.
Ritenendo che il sindaco ponga in essere “ritorsioni politiche” nei suoi confronti, solo perché in disaccordo con lui su alcune scelte che Palmiero ritiene “ambigue”, il consigliere di ‘Noi Aversani’ lancia accuse su alcuni provvedimenti amministrativi: “Bando per la redazione del Puc da 130mila euro, con requisiti anomali che hanno dovuto cambiare su mia segnalazione e nonostante la errata corrige ancora ci sono anomalie; incarico di 21mila euro (da fonti giornalistiche) dato ‘all’amico dell’amico’; raccolta differenziata scesa dal 57 al 37%, un fallimento totale; incarico come addetto stampa, dato al coordinatore di una sua lista (4 o 5mila euro all’anno); e potrei continuare all’infinito ma voglio evitare di annoiarvi”.
In conclusione, Palmiero accusa il sindaco: “Oltre al fatto che dovresti vergognarti per quello che hai fatto, voglio anche dirti che non è colpa mia se i cittadini scelgono me, umile consigliere comunale, per la celebrazione del loro matrimonio e non te, sindaco, che hai abbandonato i tuoi cittadini. Fattene una ragione e…prepara le valige”.