Aversa – Quella dell’audizione in Consiglio regionale tenuta dal sindaco Enrico De Cristofaro, insieme all’assessore all’Ambiente, Marica De Angelis, e all’esponente di minoranza Maria Grazia Mazzoni del Movimento 5 Stelle, relativamente alla concessione di fondi regionali finalizzati all’acquisto di strumenti di controllo del territorio, destinati a sorvegliare le zone a rischio di sversamento illegale di rifiuti, rischia di diventare la polemica dell’estate.
Dopo il chiarimento fornito da De Angelis al post pubblicato dalla consigliera di opposizione del Pd Elena Caterino sul suo profilo facebook (leggi qui), arriva la replica di quest’ultima che, con date e fatti, ritiene inesatte le notizie fornite dall’assessore. “Premesso che il contenuto di quanto detto dell’audizione è di natura pubblica, così che può essere controllato da chiunque, – afferma Caterino – devo ricordare all’assessore De Angelis che quella a cui ha partecipato è solo l”ultima, in ordine di tempo, delle audizioni tenute in Regione per la concessione di fondi finalizzati all’acquisto di telecamere e droni per videosorveglianza e combattere il fenomeno della ‘Terra dei Fuochi’, effettuando sorveglianza dei siti in cui vengono depositati illecitamente rifiuti che, poi, vengono incendiati”.
“Le audizioni – continua la presidente del Pd aversano – sono iniziate nel 2013 e vi ho partecipato sempre personalmente, anche su incarico di consiglieri regionali del mio partito che oggi governa la Campania. Solo nell’ultima occasione, quella a cui ha partecipato l’assessore De Angelis, non ero presente per motivi di lavoro. In quella circostanza la Regione Campania ha convocato gli assessori all’Ambiente, non i sindaci, e i presidenti delle commissioni speciali ‘Terra dei Fuochi’, come la consigliera Mazzoni, per dare l’opportunità ai Comuni che, come Aversa, non avessero fatto richiesta di quei fondi di richiederli”. “Nell’occasione, come riportato dal verbale della commissione, il sindaco De Cristofaro – riferisce Caterino – ha candidamente ammesso di aver sbagliato a non richiedere quei fondi che avrebbero permesso alla nostra città di avere già a disposizione videocamere e droni, che hanno già altri comuni dell’agro come, ad esempio, il comune di Parete”. “Avendo a disposizione dei droni – dice l’esponente del Pd – potremmo effettuare più di un’azione utile al miglioramento dell’ambiente, giacché, insieme alla sorveglianza dei luoghi in cui vengono depositati illecitamente rifiuti, sarebbe stato possibile effettuare controlli relativamente all’inquinamento acustico e atmosferico e videosorveglianza nelle zone della movida, cosa che con telecamere non può avvenire in maniera completa e sicura, dal momento che le telecamere possono essere danneggiate e rese inutilizzabili”.
Circa le affermazioni dell’assessore De Angelis relative alla destinazione dei fondi di cui si è discusso nella audizione, Caterino ricorda “che sono stati stanziati dalla Regione Campania per l’acquisto di telecamere per videosorveglianza ma anche di droni. Proprio i droni per i quali avevo presentato una proposta in consiglio comunale che è stata poi bocciata”. “Naturalmente, la mia proposta – precisa l’esponente Dem – era in linea con l’applicazione delle norme per la concessione dei fondi regionali che, ricordo, sarebbero stati concessi anche ad Aversa se il sindaco ne avesse fatto richiesta, cosicché non sarebbe uscito denaro dalle casse comunali”. “Ovviamente – aggiunge Caterino – se l’amministrazione avesse voluto richiedere quei fondi limitandosi ad acquistare soltanto telecamere per videosorveglianza il mio partito non avrebbe avuto alcun problema a dare parere favorevole, ma il Consiglio comunale ha preferito bocciare la mia proposta forse perché il sindaco non riteneva che la nostra città ricadesse tra quelle della ‘Terra dei Fuochi’, non essendo Aversa un comune a vocazione agricola”. “In realtà, – continua la presidente del Pd – le cose non stanno così e nell’ultima audizione, quella a cui fa riferimento l’assessore De Angelis, è stata fatta chiarezza. Aversa rientra tra i comuni presenti nella fascia della ‘Terra dei Fuochi’ e, come tale, aveva diritto a chiedere i fondi regionali. Cosa che non è stata fatta. Un errore che il primo cittadino ha ammesso candidamente”.
“A questo punto – conclude Caterino – sembra chiaro che l’interpretazione data dall’assessore De Angelis non corrisponde alla realtà dei fatti poiché, probabilmente, non era informata di fatti che, invece, per il ruolo occupato nella giunta comunale dovrebbe conoscere bene. Di conseguenza, le sue affermazioni sono inesatte per disinformazione non avendo seguito la vicenda fin dalla sua nascita, cosa che, invece, io ho fatto fin dal 2013 sia come professionista del settore, sia come politico, sia come cittadina interessata alla tutela del territorio in cui vivo”.