L’Ambc ha contestato le deleghe che Pacifico è stato costretto a conferire all’indomani del voto ai consiglieri di maggioranza. Deleghe di ‘affiliazione’, ruffiane ed illegittime, che creano sovrapposizioni di ruoli tra assessori e consiglieri e alterano, in particolare, le prerogative dei consiglieri. In tal modo i ‘controllori’ dell’attuazione delle linee programmatiche, ovvero i consiglieri comunali, diventano -essendo anche delegati all’attività di esecuzione degli atti consiliari al pari di un assessore – anche ‘controllati’, svilendo così la loro funzione di vigilanza.
In un anno i consiglieri di maggioranza hanno presentato una sola interrogazione, immediatamente stoppata (e con il consigliere interrogante messo all’indice), mentre non ci sono tracce di interpellanze, mozioni, ordini del giorno e indirizzi, né di attività ispettiva in generale. Insomma, tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione dei consiglieri sono rimasti nel cassetto. Con il risultato che è scomparsa l’azione di controllo politico-amministrativa. D’altra parte se un consigliere abusivamente delegato firma un avviso pubblico non potrà poi chiedere conto degli atti relativi a quell’avviso, senza entrare in conflitto con se stesso. Facciamo un esempio: il consigliere Rizzieri firma come se fosse l’assessore al welfare (che non c’è, proprio perché c’è Rizzieri) l’avviso per il soggiorno climatico per gli anziani. Quindi, avrà lavorato – immaginiamo – per programmare l’iniziativa, come se fosse un assessore, un ‘consigliere-assessore’, figura non prevista dalla legge, anzi espressamente vietata.
Gli uffici, dovendo poi eseguire, procedono con la gara per selezionare la struttura alberghiera che dovrà ospitare gli anziani (in questa circostanza l’Ambc non entra nel merito di questa vetusta pratica, quale è appunto il soggiorno per anziani). Pervengono soltanto tre offerte rispetto alle ‘diverse strutture invitate’, così scrivono gli uffici, che però omettono di riportarle nel verbale di gara. E dopo l’aggiudicazione provvisoria fatta dalla commissione ad una di queste, il funzionario aggiudica definitivamente la gara. Ma, le tre offerte, che riguardano tre distinti alberghi, provengono dalla stessa società, proprietaria delle tre strutture alberghiere. Ponendo, quindi, qualche dubbio in ordine alla validità dell’offerta e alla regolarità della gara, stante l’articolo 80, comma 5, lettera m) del decreto legislativo 50/2016 (Codice degli Appalti).
Ma l’’assessore abusivo’ Rizzieri, in quanto consigliere democraticamente eletto, si autointerrogherà a tal proposito? E qualche altro consigliere chiederà conto pubblicamente di tale presunta anomalia? Temiamo proprio di no. Al massimo, seguendo il ‘pifferaio tragico’, che li tiene al guinzaglio, laveranno i panni sporchi ‘in famiglia’, intortati da ‘regalie’ regionali maldestramente sciupate con idee inqualificabili, come quella che mette insieme – senza capo né coda – la fagiolata, la mozzarella di bufala e il falerno (ma che è?!), mentre perdiamo paternità sia sulla mozzarella di bufala che sul falerno e ora anche sulla ‘scrippella’. Leggete qui: www.ansa.it/festa-della-scurpella”.
Associazione Mondragone Bene Comune