Richiesta di controlli immediati dei ponti Aversa-Cesa e Sant’Antimo-Cesa da indirizzare alle Ferrovie dello Stato, proprietarie delle strutture. Questo in sostanza l’esito degli incontri tra i comuni interessati. Il primo incontro si è avuto tra il sindaco di Cesa, Enzo Guida, ed il sindaco di Aversa, Enrico De Cristofaro, presenti anche il vicesindaco aversano Michele Ronza ed il responsabile Utc del Comune di Cesa Luigi Massaro. “Si invierà una lettera alle Ferrovie dello Stato, proprietario del ponte Cesa/Aversa per chiedere controlli immediati – afferma Guida – Inoltre darò disposizione immediata, al comando Vigili Urbani, di far rispettare i limiti di transito presenti su tale asse viario”. “Prima che accadesse la tragedia del ponte Morandi a Genova, lo scorso 3 agosto – aveva dichiarato alla vigilia dell’incontro il primo cittadino cesano – avevo chiesto al sindaco di Sant’Antimo Aurelio Russo, un incontro per discutere le problematiche legate al ponte che collega Cesa a quest’ultimo comune”. “Il collega, – ha continuato Guida – immediatamente, ebbe ad accogliere la richiesta, programmando un incontro per domani, martedì 22 agosto. Un vertice che dopo la tragedia dei giorni scorsi avrà come tema prioritario quello della sicurezza e delle verifiche. L’incontro si terrà alle 11 presso il comune di Sant’Antimo”.
Successivamente vi è stato un analogo vertice al comune di Sant’Antimo, col sindaco Aurelio Russo. Anche in questo caso, sarà effettuata una richiesta di verifica del ponte Sant’Antimo-Cesa. “Agli inizi di settembre – spiega Guida – poiché è già in programma un incontro tra l’amministrazione di Sant’Antimo e le Ferrovie dello Stato, il sindaco Russo chiederà di ampliare il tavolo di confronto, al fine di poter proporre un ampliamento o ammodernamento del ponte. Al tempo stesso la questione sarà portata anche all’attenzione della Città Metropolitana di Napoli e della Provincia di Caserta”. Discussa anche la necessità che di stipulare una convenzione tra i due comuni per gestire la manutenzione ordinaria ed il taglio erba ed il controllo sugli sversamenti rifiuti. L’occasione dell’incontro tra le due amministrazioni è stato utile anche per affrontare il tema di via Caravaggio, importante arteria al confine tra i due comuni. “Il sindaco Russo, con nostro grande piacere – fa sapere Guida – ha annunciato che è stato approvato un progetto che prevede l’eliminazione degli spartitraffico in questa via”.
Per entrambi i ponti, come lo stesso Guida fa notare, a memoria d’uomo non si ricorda quando sia avvenuto l’ultimo controllo strutturale. Inoltre, proprio per quanto riguarda il ponte che collega Cesa ad Aversa, diversi anni fa fu chiuso al traffico per problemi strutturali. Fu utilizzata, per alcune settimane, una variante per essere, poi, riaperto. Sia per quanto riguarda il ponte che collega Cesa ad Aversa che per quello che mete in comunicazione Cesa con Sant’Antimo, oltre ad una verifica strutturale dei due manufatti, il problema è anche di vero e proprio degrado tenuto conto che in entrambi i casi non viene effettuata nemmeno la manutenzione ordinaria. In particolare, il ponte Cesa-Sant’Antimo è già al presente pericoloso per quanti lo utilizzano. L’erba alta sui cigli impedisce una visuale sicura, per non parlare delle condizioni più che pessime del manto stradale. Inoltre, al di là della presenza costante di immondizia abbandonata dai soliti incivili e difficilmente raccolta dal Comune di Cesa, territorialmente competente, c’è da segnalare l’assenza di parapetti idonei. Senza parlare dell’impossibilità da parte dei pedoni di utilizzarlo se non mettendo in serio pericolo la propria incolumità.
Stesso discorso per il ponte Cesa-Aversa (in questo caso la competenza territoriale è del Comune normanno), dove si registrano anche problemi di mobilità in tutta la zona a ridosso di Rione Bagno, un quartiere che rappresenta una vera e propria enclave cesana in territorio aversano, tanto che sotto la sindacatura di Mimmo Ciaramella si tenne anche un referendum, promosso dal comune cesano, ma che vide coinvolti tutte e due le popolazioni, per il passaggio del quartiere da Aversa a Cesa, ma che si concluse con un nulla di fatto a causa del bassissimo numero di votanti che si recarono alle urne. Una facilitazione al caos che si registra in zona potrebbe venire dall’apertura al traffico di via delle Viole, inspiegabilmente chiusa con paletti in ferro, il cui abbattimento è stato più volte preannunciato da diversi sindaci, De Cristofaro compreso, ma non è mai, di fatto, avvenuto.