Aversa – “Anche a settembre continueremo a non avere, o ad avere solo in maniera sporadica, interventi chirurgici d’elezione (programmati e non d’emergenza, ndr.) al Moscati di Aversa”. A lanciare l’allarme il responsabile di uno dei reparti del presidio ospedaliero normanno, Pasquale Pezzella, nella sua veste di rappresentante dell’Ugl-Medici. “Sono in atto – continua il medico aversano – delle azioni nei confronti della popolazione dell’Agro Aversano di cui la stessa deve essere portata a conoscenza. Azioni che vanno avanti tra l’indifferenza della politica, dei sindaci del territorio e di quanto questo territorio rappresentano a livello regionale e nazionale”.
Pezzella evidenzia come i vertici dell’Asl Caserta e del nosocomio aversano “di fatto hanno, con le loro azioni, limitato, se non azzerato, l’attività chirurgica sul territorio. Con la scusa di un’emergenza, che ad occhi esperti non è superiore per quantità e qualità ad altri ospedali come Castellammare, Pozzuoli, Scafati, hanno depauperato di risorse l’ospedale Moscati con ridimensionamento di strutture portanti quali la Rianimazione ed Anestesia, la Chirurgia Generale, la Chirurgia Mininvasiva, l’Orl, l’Ortopedia, la Ginecologia, l’Endoscopia Chirurgica e così via, che assicurano tutta l’attività dell’area Chirurgica, oramai ferma da mesi. Mi fermo spesso a chiedermi: un ospedale senza chirurgia, può definirsi ospedale? Possiamo ancora parlare di ospedale?”.
Quali le cause di questo stop dell’attività chirurgica? Anche su questo l’esponente Ugl è preciso: “Il depauperamento delle risorse umane (non sostituite) e il consequenziale spostamento verso il Pronto Soccorso (trasformato di fatto in un reparto di chirurgia d’urgenza, cosa che non è) ha costretto la responsabile del servizio di Anestesia ad azzerare di fatto le sedute operatorie per il mese di agosto e non si comprende, poi, se le cose a settembre miglioreranno. Infine, poi, la gestione del personale in modo così approssimativo sta creando confusione e malcontento tra gli addetti”. Una situazione che, sostiene Pezzella, “porta la popolazione dell’Agro Aversano (con un bacino d’utenza di poco meno di 500mila abitanti) a rivolgersi alle cliniche private cittadine per interventi di lieve entità o è costretta a migrare verso altre regioni per interventi di chirurgia avanzata, visto che al Moscati si è, di fatto azzerato l’area chirurgica”..
Pezzella sottolinea anche di essere “in età di pensione e di denunciare queste cose per senso civico. Voglio solo dire che sino a quando me lo hanno consentito, da gennaio a maggio, ho effettuato oltre 150 interventi”. Il rappresentante dei medici Ugl non si limita alle parole e mostra i programmi delle sedute operatorie di maggio (mese in cui ancora si operava a pieno regime) e dei mesi di giugno, luglio ed agosto in cui man mano, comparando con maggio, si sospende di fatto ad agosto l’attività di elezione. Mostra, poi, i turni “assurdi degli infermieri accorpati da cui si evince una confusione enorme. Naturalmente in questa confusione l’utenza soffre e si avvalora la falsa immagine di un ospedale che funziona ma che di fatto è allo sbando. Parlo solo per il mio settore. Ho una pila di cartelle cliniche relative a pazienti che hanno scelto di operarsi da noi. Ancora non sono in grado di capire se potrò operarli o meno”.