Aversa – Strisce blu praticamente inesistenti, come i controlli, se si escludono le zone limitrofe al tribunale di Napoli Nord e al parcheggio del Parco Pozzi in via Gaetano Andreozzi con un servizio che va avanti a colpi di proroghe da oramai oltre tre anni, tra polemiche e mugugni. Insomma, strisce blu anno zero. Dieci mesi fa, la gara per la gestione delle sosta a pagamento, saltò e la Giunta De Cristofaro, nel tentativo di correggere gli errori contenuti in quel bando, a febbraio 2018 approvò una delibera di indirizzo. Solo pochi giorni fa il nuovo bando è stato pubblicato e prima di Natale la città dovrebbe avere un nuovo gestore del servizio di sosta.
“I ritardi con i quali l’argomento è stato trattato non sono giustificabili – afferma Gino Della Valle dell’Osservatorio Politico Cittadino – anche se c’è da prendere atto che diverse questioni segnalate dall’Osservatorio sono state affrontate e corrette”. Nello specifico, è stata fatta chiarezza sulle zone dove saranno attive le strisce blu (sei in totale), sulle tariffe differenziate per zone (anche se in modo non netto) e soprattutto sul sistema di calcolo dell’agio da chiedere al concessionario (più vantaggioso per il Comune). Inoltre, sarà chiesta al concessionario di realizzare le tanto auspicata automazione e videosorveglianza delle grosse aree di sosta (piazza Marconi, parcheggio Inam, fiera settimanale, Parco Pozzi e cimitero). Cambia anche la durata complessiva dell’appalto, passa da 2 a 5 anni, che rappresentava un vero freno per le ditte che avrebbero potuto partecipare. Curiosamente poi la Giunta ha fatto propria una proposta della minoranza prodotta con una Mozione clamorosamente da essa stessa bocciata: il servizio gratuito di navetta dal parcheggio di via Segni, (fiera settimanale), a piazza Trieste e Trento che potrebbe essere una soluzione per la sosta al servizio del Tribunale.
“L’esecutivo – afferma Della Valle – ha corretto il tiro anche sulla questione dei permessi ai residenti. Con questi nuovi indirizzi i 30 euro mensili che il residente avrebbe dovuto sborsare per ottenere un permesso di sosta sotto casa sono stati ridotti magicamente a 30 euro annui per la prima auto. Nel caso di richiesta di un secondo abbonamento dello stesso nucleo familiare invece la richiesta è oggettivamente molto alta (120 euro annui)”. “Ci sono, tuttavia, – continua l’ex assessore alla mobilità – dei punti sui quali si dovrebbe fare maggiore chiarezza. Ad esempio sul problema degli stalli di carico e scarico. Sugli stalli per i disabili si è fatta un po’ di confusione. Il Capitolato ribadisce da un lato che gli stalli blu sono liberi per i portatori di handicap ma dall’altro afferma che la ditta appaltatrice deve garantire in tutte le zone almeno uno stallo giallo ogni 50 blu. È evidente che se gli stalli a pagamento sono gratis per i possessori di tesserini H si potrebbe fare a meno di far tracciare gli stalli gialli a loro dedicati. Altra questione che non viene affrontata dal Capitolato sono le linee di margine che devono essere tracciate per porre gli stalli fuori la carreggiata. Evitare i ricorsi è sempre un buon investimento. Il sistema di tariffazione scelto per le zone del centro quantomeno è da rivedere. E’ stato previsto 1 euro per le prime due ore e 1,50 euro per le successive”.
Poi un’incongruenza: la previsione di 46 stalli blue a piazza Don Diana dove l’altro ieri hanno iniziato i lavori per eliminare del tutto la sosta per realizzare una piazza. Altro aspetto da porre all’attenzione è il numero degli stalli che passano da 2.300 del Bando dello scorso anno a 3.300. Quando il provvedimento partii nel 2012 c’erano 1800 stalli circa. Sarebbe interessante capire come si comporteranno oggi consiglieri (in maggioranza) che all’epoca eressero vere e proprie barricate. Il vero nodo non affrontato, infine, è la questione Tosap. L’amministrazione doveva risolvere questo problema prima della pubblicazione del nuovo bando, ma pare non averlo fatto. Con le tariffe attuali la ditta con 3.300 stalli blu andrebbe a pagare più di 1 milione di Tosap all’anno e questo renderebbe antieconomico l’appalto con il rischio concreto che salti tutto ancora una volta e il servizio continui a latitare.