Braccianti trasportati nei campi come bestie: arrestato autista-caporale

di Redazione

Continua incessante, d’intesa con la Procura di Foggia, l’attività di prevenzione e repressione della Polizia di Stato rivolta al contrasto del fenomeno del caporalato. Lo scorso 7 settembre, gli agenti della Squadra mobile – Gruppo San Severo e del commissariato di San Severo, con la collaborazione del Nucleo ispettivo del lavoro dei carabinieri, hanno arrestato un 30enne per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Nel corso di un servizio volto a contrastare il fenomeno del caporalato, intensificatosi ulteriormente nel periodo delle raccolte stagionali, gli investigatori hanno individuato una zona rurale in agro di Apricena, dove erano stati notati degli uomini di colore che raccoglievano pomodori. E’ iniziata quindi una attenta attività di osservazione che ha consentito di ricostruire la giornata lavorativa dei braccianti: si cominciava verso le 6 di mattina, i lavoratori giungevano sull’area coltivata trasportati a bordo di un furgone blu, fatiscente. L’uomo che conduceva il mezzo era il caporale, lo stesso che controllava il lavoro sui campi.

Verso le 14.30, alla fine della giornata lavorativa, gli agenti si sono appostati in zona e hanno proceduto al fermo e al controllo del veicolo notato nei servizi di osservazione. Identificati quindi il conducente e gli occupanti, 15 in tutto, stipati all’interno del cassone, alcuni seduti ed altri in piedi, trasportati in evidente violazione di norme igieniche e di sicurezza, oltre che in condizioni disumane. All’interno del furgone i braccianti erano trasandati, sporchi e molti calzavano ciabatte. Condotti in ufficio, i lavoratori sono stati tutti identificati e rifocillati. Gli stessi hanno fornito agli investigatori preziosi spunti investigativi circa l’ipotesi di reato di caporalato. Sequestrati, inoltre, documenti attestanti la contabilità del lavoro nero e denaro contante di cui il presunto caporale dovrà dare spiegazione. L’uomo arrestato è finito in carcere.

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