I carabinieri della compagnia di Susa (Torino) hanno scoperto e smantellato una vasta rete di pusher che, secondo le risultanze investigative, sarebbe stato in grado di piazzare sul mercato centinaia di dosi di droga ogni settimana. Eseguite 12 misure cautelari in carcere e 21 perquisizioni nei confronti di persone accusate a vario titolo di detenzione e spaccio di droga. Durante l’operazione i militari hanno scoperto anche un traffico illegale di metadone.
Codici criptati, consegne rapide in luoghi prestabiliti e possibilità di pagare in maniera dilazionata, a fine mese, nel giorno di ricezione dello stipendio: erano le strategie di marketing dei pusher per battere la concorrenza e per incrementare il portafoglio clienti. Tra i clienti identificati dalle forze dell’ordine studenti, impiegati, operai e una giovane coppia che andava ad acquistare la droga con il figlio di due anni nel passeggino. L’indagine ha già permesso, nei mesi scorsi, di arrestare 4 pusher e di sequestrare oltre 3mila dosi di droga, tra eroina e hashish, e diversi flaconi di metadone.
I dodici indagati sono sei marocchini e sei italiani: 10 sono in carcere e due ai domiciliari. Il provvedimento scaturisce da un’attività investigativa condotta dal nucleo operativo della compagnia di Susa, dal giugno 2017 al febbraio 2018, mediante anche intercettazioni telefoniche, analisi di tabulati telefonici, partendo dal monitoraggio di soggetti assuntori di eroina. L’indagine ha permesso di appurare l’esistenza di diverse ed autonome piazze di spaccio localizzate in Torino ed in diversi comuni della Valsusa (Bussoleno, Susa, Oulx, Cesana Torinese e Bardonecchia) costituite da soggetti italiani e, per la maggioranza, di nazionalità marocchina.
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